A tutti sarà capitato di prendere in mano lo smartphone dalla tasca o dalla borsetta perché si riteneva di sentirlo suonare o vibrare. Tranquilli. Non siete visionari. Anzi. Siete decisamente in buona compagnia. A confermarlo è una ricerca del Georgia Institute of Technology, apparsa sulla rivista scientifica “Computers in Human Behaviour”, secondo cui tale condizione, la “sindrome della vibrazione fantasma“, può essere messa in correlazione con una forma di ansia, o con l’influenza delle moderne tecnologie sui meccanismi percettivi del cervello umano.
Nel primo caso il parere dei ricercatori del Georgia Institute of Technology ben si sposa con alcune ricerche inglesi precedenti (Arora, Hermann, Rothberg et al., 2010) in merito ai termini “ringxiety” (ansia da squillo, “ring”) e “vibranxiety” (ansia da vibrazione, “vibration”). Nelle ricerche in questione, infatti, si collegava la sensazione che il telefono vibrasse o suonasse all’ansia derivante dall’attendere una comunicazione (sms, notifiche, mail…). In pratica era come se la mente, per placare l’ansia derivante dall’attendersi una comunicazione, anticipasse la percezione reale della comunicazione in questione. Una questione di adrenalina, insomma.
Tuttavia, non solo di ansia o di questioni psicologiche di tratta. E’ anche una sorta di modificazione mentale causata dall’epoca altamente tecnologica nella quale ci troviamo: ormai gli smartphone sono visti come gli occhiali, ovvero come un’estensione delocalizzata del nostro corpo che dimentichiamo di indossare. Quando, su queste basi, avvertiamo dei normali spasmi muscolari, ad esempio al muscolo della gamba, finiamo per attribuirli, come provenienza, allo smartphone che, magari, abbiamo proprio in tasca.
Secondo l’autore dello studio, il dottor Robert Rosenberger, ne soffrirebbe una quantità incredibile di persone. In particolare, secondo lo studio realizzato da Rosenberg, la categoria di individui più soggetta a tale patologia è quella dei giovani che, ormai, vivono in una condizione di comunicazione “mediatizzata” (in particolare dagli smartphone): il 90% dei giovani, quindi 9 su 10, ha confessato di aver avuto percezioni del genere.
Il problema, tra l’altro, si fa alquanto serio perché la patologia nota come “sindrome della vibrazione fantasma” o “ansia da cellulare” rende le persone colpite nervose e facilmente irritabili anche nelle relazioni quotidiane.
Rimedi possibili in questi casi? Gli esperti del settore, nell’eventualità che ci si accorga di essere colpiti dalla sindrome della vibrazione fantasma, consigliano – durante la giornata – di prendersi delle pause “rilassanti e non tecnologiche” in modo da “non avere simili allucinazioni”.