L’ultima frontiera delle tecnologie informatiche, almeno per quanto concerne il mercato mobile, è rappresentata dai cosiddetti dispositivi ‘wearable’. Si tratta di particolari apparecchi che, differentemente dai ben più classici smartphone, possono essere indossati dall’utente. L’esempio più eclatante di questi dispositivi è rappresentato dagli smartwatch, piccoli orologi con a bordo un sistema completo comandato da un OS realizzato ad hoc.
Tra i produttori di smartwatch, Samsung è una delle principali aziende concentrate maggiormente in questo settore. Da circa 4/5 anni l’azienda presenta nuovi prodotti aventi le caratteristiche tecniche ed estetiche più disparate (le quali, per questo motivo, rendono lo smartwatch adatto a tipi di persone diverse). Pare che, con il prossimo dispositivo, il produttore coreano sia pronto a completare una piccola rivoluzione interna cambiando il nome della propria line-up di orologi smart.
Per la prima volta, il nuovo orologio intelligente di Samsung potrebbe non adottare la nomenclatura Gear ma la ben più classica Galaxy. Si tratta di una precisa scelta di marketing volta, con ogni probabilità, a infondere una minore confusione nell’utente. Tutti i prodotti mobile di Samsung, d’ora in poi, potranno essere identificati con la dicitura Galaxy, senza creare particolari ambiguità.
Per il resto, le uniche caratteristiche emerse sono quelle indicate nella documentazione della Federal Communication Commission (la cosiddetta FCC). Il futuro Samsung Galaxy Watch dovrebbe integrare un display con una diagonale di 1,19 pollici (per la precisione, si parla di 30,2 millimetri). Tale diagonale, quindi, sarebbe solo leggermente inferiore rispetto alle attuali soluzioni proposte da Samsung (Gear S3 Classic e Frontier).
È molto probabile, inoltre, che il dispositivo venga presentato in più varianti: una con il modulo LTE ed una senza. Il modulo LTE, se presente, potrà far diventare il Galaxy Watch completamente autonomo senza che ci sia il bisogno della presenza di uno smartphone che possa gestirlo correttamente (nella maggior parte dei casi, infatti, le notifiche di chiamata e gli SMS devono essere prima ricevute dallo smartphone e, solo dopo, saranno inviate allo smartwatch).