Samsung e Google, innovazione a 360° tra chip avanzati e AI più intelligente

Samsung punta sui chip a 2 nanometri e sui nuovi Galaxy Buds 4, mentre Google rinnova Gemini e Chrome per offrire un’esperienza digitale più fluida e controllata.

Samsung e Google, innovazione a 360° tra chip avanzati e AI più intelligente

Samsung e Google continuano a spingere i confini dell’innovazione tecnologica, ciascuna nel proprio ambito ma con una visione comune: rendere i dispositivi più intelligenti, efficienti e integrati nella vita quotidiana. Da un lato, Samsung rafforza la sua presenza nel settore dei semiconduttori con i chip a 2 nanometri e prepara i nuovi Galaxy Buds 4, simbolo di un ecosistema sempre più connesso e raffinato. Dall’altro, Google prosegue nella sua corsa all’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dell’esperienza utente, rinnovando Gemini e migliorando la gestione delle notifiche di Chrome per un web più fluido e meno caotico. Tra hardware e software, l’obiettivo resta lo stesso: costruire un futuro tecnologico in cui potenza e semplicità convivano, mettendo al centro l’utente e il suo benessere digitale.

Mondo Samsung

Qualcomm sperimenta i chip a 2 nm di Samsung per il futuro Snapdragon 8 Elite Gen 5

Samsung Foundry ha consegnato a Qualcomm i primi campioni di prova del nuovo Snapdragon 8 Elite Gen 5, costruito con tecnologia Gate-All-Around (GAA) a 2 nanometri, aprendo la strada a una possibile collaborazione strategica che potrebbe ridisegnare il panorama dei semiconduttori. Sebbene la produzione iniziale del chip sia affidata a TSMC, l’obiettivo di Qualcomm è ridurre la dipendenza da un unico fornitore e aumentare la flessibilità industriale. Per Samsung, si tratta di un’occasione di riscatto dopo le difficoltà tecniche dei precedenti Snapdragon 888 e 8 Gen 1, con la promessa di una maggiore efficienza e stabilità termica già dimostrata dal recente Exynos 2500 montato sul Galaxy Z Flip7. Le condizioni economiche proposte da Samsung sarebbero inoltre particolarmente competitive, soprattutto in un contesto in cui i costi dei wafer TSMC sono saliti del 24% rispetto all’anno precedente. Nelle prossime settimane gli ingegneri di Qualcomm effettueranno test approfonditi per valutare resa, consumi e prestazioni, e se i risultati saranno soddisfacenti, la produzione in volumi potrebbe iniziare nel 2026, con debutto commerciale previsto sul Galaxy Z Flip8. Questa mossa, oltre a favorire una maggiore indipendenza industriale per Qualcomm, segnerebbe anche un ritorno in grande stile di Samsung Foundry nel mercato dei chip di fascia alta, pronta a contendere a TSMC il primato nella produzione a 2 nanometri.

Un’icona svela il futuro: Galaxy Buds 4 tra eleganza e intelligenza artificiale

Dai file interni della One UI 8.5 emergono nuovi dettagli sui prossimi Samsung Galaxy Buds 4, pronti a raccogliere l’eredità dei Buds 3 con un design più raffinato e una maggiore integrazione con le funzioni Galaxy AI. L’icona rinvenuta, denominata list_ic_earbuds_buds4, mostra auricolari dal profilo più arrotondato e compatto, segno di una possibile evoluzione in chiave ergonomica e minimalista. Samsung sembra voler migliorare l’esperienza d’ascolto non solo con un audio più pulito e dinamico, ma anche con un sistema di cancellazione del rumore adattivo, capace di modificarsi in tempo reale in base all’ambiente o al comportamento dell’utente. L’arrivo del nuovo modello, secondo le ipotesi più attendibili, potrebbe coincidere con il lancio della serie Galaxy S26, atteso per i primi mesi del 2026, consolidando l’ecosistema audio di Samsung e la sua visione di dispositivi sempre più intelligenti e connessi.

Mondo Google

Gemini ridisegna la barra dei comandi e sposta il selettore del modello per un’interfaccia più fluida

Google continua a perfezionare l’interfaccia di Gemini, introducendo una nuova fase di aggiornamenti che interessa sia la versione Android sia quella iOS dell’app. Dopo il restyling estivo, che aveva portato un logo rinnovato e un aspetto più moderno, il colosso di Mountain View sta ora ridisegnando la barra dei prompt, rendendola più integrata con la schermata principale. Il classico riquadro arrotondato scompare, sostituito da un “foglio” che si sovrappone alle conversazioni e si fonde visivamente con la tastiera, separato solo da un’ombra che ne evidenzia i contorni. Contestualmente, anche l’avviso “Gemini può commettere errori” è stato spostato in fondo alle risposte, per rendere l’esperienza più pulita e lineare. Gli elementi laterali, come il menu “+” e il pulsante per Gemini Live, sono stati avvicinati ai bordi per ottimizzare lo spazio. Un’altra novità significativa è lo spostamento del selettore del modello AI, ora collocato in basso a destra accanto all’icona del microfono: una scelta che permette di passare rapidamente tra versioni come Gemini 2.5 Flash e Gemini 2.5 Pro senza interrompere la conversazione. Questa mossa punta a semplificare l’interazione e ad aumentare la fluidità del dialogo con l’assistente, segno dell’attenzione di Google per l’esperienza utente. Il rollout del nuovo design è già in distribuzione per la barra dei comandi, mentre la nuova posizione del selettore del modello è ancora in fase di test, con un rilascio graduale previsto nelle prossime settimane.

Chrome filtra le notifiche inutili per un web più tranquillo

Google sta per introdurre in Chrome una funzione pensata per rendere la navigazione più serena, eliminando il fastidio delle notifiche superflue provenienti da siti con cui l’utente interagisce raramente. Il nuovo sistema, già in fase di test su Android e desktop, analizzerà automaticamente la frequenza d’uso e revocherà i permessi ai portali che inviano messaggi ripetitivi o non pertinenti, informando comunque l’utente dell’intervento. Si tratta di un’estensione della logica del “Safety Check”, che già gestisce in modo dinamico i permessi per fotocamera e posizione. Secondo i dati interni di Google, meno dell’uno per cento delle notifiche viene effettivamente aperto, mentre la maggior parte viene ignorata, creando soltanto distrazione. Con questo aggiornamento, Chrome punta a un equilibrio più intelligente tra comodità e controllo: gli utenti potranno infatti disattivare o modificare la revoca automatica in qualsiasi momento, mantenendo piena libertà di scelta. I primi test hanno mostrato che una riduzione del rumore digitale non compromette l’interazione, ma al contrario la migliora, favorendo un coinvolgimento più autentico con i contenuti.

Continua a leggere su Fidelity News