Quanta sarà il sensore che garantirà fotografie perfette anche di notte

Da un progetto di ricerca della Dartmouth's Thayer School of Engineering, grazie all'impegno di Eric Fossum, creatore dei sensori fotografici moderni, arriva il nuovo sensore Quanta che dovrebbe garantire foto perfette anche al buio e di notte

Quanta sarà il sensore che garantirà fotografie perfette anche di notte

Scattare delle foto al buio, di notte, con scarsa luminosità non è per nulla facile e sono molte le aziende che cercano, in qualche modo, di risolvere la questione implementando i propri device mobili con feature decisamente originali. Nelle ultime ore, ad esempio, la francese Wiko ha varato uno smartphone, il Wiko Fever, fosforescente…in modo da esser leggibile e ben usabile anche di notte, magari mentre si è a letto.

Al di là della trovata in questione la strada, più tradizionale, che molte altre aziende stanno seguendo consiste nel diminuire, sul sensore ottico, il numero di pixel operando, nel contempo, l’utilizzo di pixel più grandi. La HTC, da molto tempo, propone smartphone con pochi grandi pixel nella fotocamera posteriore, i famosi UltraPixel, e la stessa strada sembra esser stata seguita anche dalla Apple con i suoi nuovi iPhone. 

Diciamola tutta: questa strada, per quanto interessante sia da un punto di vista logico (in un pixel più grande dovrebbe finire più luce), non sembra esser supportata da confortanti risultati. Anzi. DxOMark, portale specializzato nel mettere a confronto fotocamere, ha assegnato alla nuova fotocamera dell’iPhone 6s un punteggio di “appena” 82 punti su 100, alle spalle di Xperia Z5 e Mooto X Play!

Proprio per questi motivi, il mondo dell’ottica potrebbe cercare nuove strade per migliorare la possibilità di scattar foto in tutte le condizioni di luce. Una di queste, in particolare, potrebbe essere rappresentata dal nuovo sensore “Quanta” sviluppato da Eric Fossum (il papà del CMOS) presso la Dartmouth’s Thayer School of Engineering.

Il nuovo sensore si propone di catturare più luce moltiplicando, in maniera esponenziale, il numero di pixel utilizzati (sino a 1 miliardo!) in un solo sensore. Nello specifico, il Quanta dovrebbe – come evidenziato anche dal nome – adoperare dei pixel piccolissimi in grado di catturare ogni singolo fotone presente in un raggio di luce: una sorta di spugna della luce, insomma, al quale non dovrebbe scappare nessun dettaglio nel rendere le foto più definite anche in scarse condzioni di luminosità.

Il progetto in questione potrebbe trovare applicazione nell’osservazione astronomica e in ambito naturalistico (per le riprese) ma potrebbe presto sbarcare, in ambito commerciale, nelle fotocamere per le riprese notturne (la videosorveglianza): e per gli smartphone? Anche qui questo sensore rappresenterebbe un bel passo avanti!

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