Meta sospende il lancio dell’intelligenza artificiale multimodale in Europa

Meta ha deciso di sospendere il lancio dei suoi modelli di intelligenza artificiale multimodale in Europa a causa delle incertezze normative legate al GDPR.

Meta sospende il lancio dell’intelligenza artificiale multimodale in Europa

Meta, la casa madre di Facebook e Instagram, ha deciso di sospendere il lancio dei suoi nuovi modelli di intelligenza artificiale multimodale in Europa, citando una “mancanza di chiarezza” nel panorama normativo della regione. La decisione, annunciata oggi, riguarda specificamente il modello Llama e le sue future iterazioni, progettate per elaborare non solo testo, ma anche immagini e audio.

Questi modelli avanzati sono cruciali per migliorare le funzionalità di intelligenza artificiale sulle piattaforme di Meta, compresi gli occhiali smart Ray-Ban. Tuttavia, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che regola la privacy dei dati personali nell’UE, rappresenta una sfida significativa per l’azienda nel trattamento dei dati degli utenti europei. La mossa di Meta segue una decisione simile di Apple, che ha recentemente bloccato il lancio delle sue funzionalità di Apple Intelligence in Europa per motivi normativi.

Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza, ha criticato queste azioni come tentativi di ostacolare la concorrenza in un mercato dove queste grandi aziende detengono una posizione dominante. La decisione di Meta potrebbe avere conseguenze rilevanti, non solo per l’azienda stessa ma anche per le aziende europee che utilizzano queste tecnologie per sviluppare e migliorare i loro prodotti e servizi. Il blocco potrebbe, infatti, impedire l’accesso al mercato europeo per tali innovazioni, creando un divario tecnologico tra l’Europa e altre regioni.

Nonostante la sospensione dei modelli multimodali, Meta ha confermato che continuerà a perseguire il lancio del modello Llama 3, che si concentra esclusivamente sull’elaborazione del testo, nell’UE. Tuttavia, l’azienda ha espresso preoccupazioni sulle difficoltà nel formare questi modelli utilizzando dati pubblici degli utenti europei, una pratica che è stata interrotta a seguito delle pressioni delle autorità di regolamentazione della privacy dei dati.Meta ha difeso la sua scelta, sottolineando che l’addestramento dei modelli sui dati pubblici degli utenti è essenziale per comprendere con precisione le lingue regionali, le culture e gli argomenti di tendenza sui social media europei.

Questa posizione evidenzia una sfida fondamentale per le aziende tecnologiche globali: bilanciare l’innovazione tecnologica con il rispetto delle normative locali sulla privacy dei dati. La situazione riflette le complesse sfide normative che le grandi aziende tecnologiche devono affrontare nel mercato unico europeo. La mancanza di chiarezza e coerenza nel quadro normativo può non solo limitare l’innovazione ma anche creare incertezza per le imprese che operano nell’UE. Resta da vedere come Meta e altre aziende affronteranno queste sfide nel futuro prossimo, mentre cercano di navigare in un panorama normativo sempre più complesso e rigoroso.

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