LG e Philips: è sfida a suon di monitor smart per gaming (e professionisti)

Quasi in una sorta di sfida a distanza, LG e Philips hanno stuzzicato gli appetiti di gamers e professionisti tramite diversi display premium, con i sudcoreani che hanno schierato le linee UltraWide e UltraGear e gli olandesi che hanno risposto con i Momentum.

LG e Philips: è sfida a suon di monitor smart per gaming (e professionisti)

A poche ore l’una dall’altra, LG e Philips hanno annunciato nuovi display, col brand sudcoreano che ha illustrato nuovi modelli nella serie professionale UltraWide e in quella da gaming UltraGear, e il marchio olandese che si è concentrato su una coppia di monitor da salotto, per videogiocatori esigenti.

Nella serie UltraWide, LG ha schierato 3 modelli, 38WN95C (Settembre), 34WN750 (fine Giugno), 29WN600 (fine Giugno), accomunati dall’adozione di pannelli LCD IPS con formato panoramico a 21:9 (utile a visualizzare più contenuti e app in parallelo) e supporto all’HDR 10: lato software, i modelli in questione beneficiano di “Split Screen” (scelta di vari layout per organizzare il desktop secondo le necessità) e “OnScreen Control” (settaggi agevolati via mouse). Passando alle differenze, il modello 38WN95C ha un pannello curvo da 38 pollici risoluto in QHD+, con ottima copertura cromatica (DCI-P3 al 98%, essendo un Nano IPS), elevate fluidità (refresh rate al 144%) e responsività (1 ms di tempo di risposta), supporto al G-SYNC di Nvidia: provvisto di una porta Thunderbolt 3, riceve e visualizza i segnali da due fonti differenti (passando per la connessione multipla “Picture by Picture“), adattando la luminosità delle immagini a quella ambientale (via “Ambient Light Sensor“). 

Sempre molto accurato nella resa cromatica (99% sulla scala sRGB) è il modello 34WN750, che declina il suo QHD+ secondo una diagonale di 34 pollici, riducendo le performance in termini di refresh rate (75 Hz) e reattività (5 ms): rispetto al modello precedente, certificato DisplayHDR 600, in questo caso la luminosità cala a 300 nits ma, in compenso, è disponibile il supporto al FreeSync, vi è l’antisfarfallio (Flicker Safe) e una buona modalità lettura (Reader Mode) con effetto carta. L’output sonoro, sostanziato in 14 W erogati da due speaker, gode delle ottimizzazioni MaxxAudio. Simile al precedente modello è l’ultimo UltraWide, il 29WN600 che, però, adotta un pannello FullHD da 29 pollici, leggermente meno luminoso (250 nits). 

Nella serie UltraGear, LG colloca i 38GN950 (fine Giugno), 34GN850 (fine Giugno), e 27GN950 (Settembre), il cui minimo comun denominatore prevede colorati pannelli NanoIPS con refresh rate dinamico da 144 a 160 Hz, e tempo di risposta a 1 ms: 38GN950 ha un piedistallo orientabile in altezza e inclinazione, oltre a una coverback con LED a cerchio (Sphere Lightning 2.0) in grado di risaltare a seconda del ritmo o dei colori dei giochi. Di base, monta un pannello QHD+ da 38 pollici che punta molto sui colori (DCI-P3 al 98%) e sulla luminosità (DisplayHDR 600), evitando lag rispetto alla scheda grafica, grazie ai supportati standard NVIDIA G-SYNCAMD FreeSync Premium Pro

Condivide gran parte delle specifiche di tale modello (compreso il formato 21:9) il successivo 34GN850 che, però, dispone di un pannello da 34 pollici con luminosità di picco inferiore (DisplayHDR 400) e FreeSync “solo” Premium: torna ad avere G-SYNC, FreeSync Premium Pro, e DisplayHDR 600, il modello 27GN950 che, però, è un UHD da 27 pollici. 

Alle consolle attuali (ma non alle prossime Xbox X Series e PS5) punta decisa Philips, con i display 558M1RY (fine Giugno, 1.299 euro) e 278M1 (entro Luglio, a 449 euro) inseriti nella gamma Momentum. Il primo modello cela, dietro un vetro con trattamento antiriflesso, un LCD panoramico (16:9) da 55 pollici in grado di applicare il refresh rate da 120 Hz alla risoluzione 4K passando per la porta DisplayPort 1.4 (con input lag a 1.5), ma non col trio di HDMI 2.0 (input lag a 2.5 ms), per le quali i 120 Hz funzionano solo in FullHD (mentre il 4K va a 60Hz). Tra le altre porte, spicca l’ingresso per le cuffie, una USB Type-C e un poker di USB.  3.2,

Trattandosi di un monitor VA (con led allineati verticalmente, gestiti mediante un local dimming a 144 zone), il contrasto è molto elevato (4000:1), ma non manca nemmeno un’accurata resa dei colori sulle principali scale cromatiche (95% per il DCI-P3, 104% per l’NTSC, 125% per l’sRGB), un tempo di risposta basso (4 ms), e un accesa luminosità di punta (HDR1000, con picco di 1.200 nits). Evitati colli di bottiglia grazie al FreeSync Premium Pro, in termini di coinvolgimento multimediale risultano presenti l’illuminazione perimetrica (su 3 lati) Ambiglow (praticamente uguale all’Ambilight delle TV del brand), ed una soundbar Bower & Wilkins da 40 W di picco con ottimizzazione DTS Sound e vari preset audio (tra cui uno customizzabile). 

Decisamente più economico, anche per i 60 Hz di refresh rate e la diagonale di soli 27 pollici destinati al pannello IPS 4K è il Philips Momentum 278M1: quest’ultimo vanta 1000:1 di contrasto e una luminosità di 350 nits, oltre a una buona resa dei colori (89% per l’Adobe RGB, 9!% per l’NTSC, 105% per l’sRGB) ed a tempi di risposta davvero contenuti (1 ms per la persistenza di visibilità dei pixel e 4 ms per il passaggio da grigio a grigio). Dotato di quattro USB 3.2, di due HDMI 2.0, di un jack da 3.5 mm e di una DisplayPort 1.4, il coinvolgimento sonoro perde qualcosa, potendosi affidare solo a due speaker DTS Sound da 5W ma, in compenso, l’illuminazione perimetrica Ambiglow qui copre 4 lati.

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