La buona musica piace indubbiamente a tutti, o quanto meno… dovrebbe. Il fatto è che non tutti possono fruirne per mille e un motivi. Magari siamo da tutt’altra parte quando si esibisce un gruppo, o forse quando siamo disponibili ad ascoltare quel dato ensemble, capita che i suoi componenti si siano ormai avviati a carriere solistiche (es. le Spice Girls o i R.E.M…perdonate l’accostamento).
Peggio ancora, apparteniamo ad una generazione che non ha potuto apprezzare determinati gruppi quando ancora erano in auge: vedi i Queen, i Nirvana etc etc.
In tutti questi casi, d’ora innanzi potrà venirci in aiuto la tecnologia degli ologrammi. Si, è vero: in Giappone (ma non solo…ricordate i Gorillaz?) molti gruppi, beniamini dei giovani, sono rappresentati da avatar virtuali, da veri e propri ologrammi.
E’ anche vero che, senza andare così lontano, anche in Occidente tale tecnologia è già stata usata per far rientrare in scena personaggi ormai scomparsi: è il caso di Freddy Mercury che cantava durante il concerto in suo onore al Wembley Stadium (1992). D’ora innanzi, sembra – tuttavia – che la prassi di far esibire artisti ormai defunti o invecchiati possa diventare una vera e propria costante.
Dagli Stati Uniti, infatti, giunge notizia che la società nota come “Hologram USA” sia pronta a indire una serie di concerti in giro per il mondo, durante i quali far esibire vecchie glorie della musica.
Per chi non fosse, poi, presente al “live” (per così dire…), non vi sarà alcun problema: sarà possibile scaricare il podcast sul proprio lettore mp3, oppure seguire lo streaming in diretta via web o smart tv. Se ancora dubitate della veridicità della notizia, ebbene dovrete ricredervi.
E’ successo anche qualche mese fa per riportare in qualche modo in vita Michael jackson, grande scomparso del panorama musicale mondiale.
Il prossimo concerto è già stato fissato ed avrà come protagonista addirittura Whitney Houston, la bravissima cantante di “I will always love you” (la famiglia si è già premurata di concedere i diritti di ogni sorta): si parla, per la prima data (2016), del tempio della musica nera per eccellenza, l’Apollo Theatre di New York ma altri concerti saranno di sicuro calendarizzati qui e lì per il mondo.
La musica ha davvero trovato la sua strada verso l’eternità o, forse, non ne aveva alcun bisogno? Ai posteri l’ardua sentenza…