Nel corso dei prossimi mesi, Google si prepara a lanciare una serie di novità destinate a migliorare ulteriormente l’esperienza utente sui dispositivi Pixel. Tra le nuove funzionalità più attese, spicca l’introduzione del doppio tap per spegnere il display, una funzione che molti utenti aspettavano da tempo. Con questa e altre migliorie, come avanzamenti nel multitasking e nella gestione della sicurezza, Google sembra voler continuare a perfezionare il suo ecosistema Android, puntando sempre di più su praticità e innovazione.
Google Pixel si prepara a introdurre il doppio tap per spegnere il display: tutte le anticipazioni
Stando agli ultimi rumor emersi nelle scorse ore, Google sarebbe pronta a portare sui suoi Pixel una funzione a lungo attesa dagli utenti: la possibilità di spegnere il display con un semplice doppio tocco. Secondo quanto riportato da Android Authority, tracce di questa novità sono state individuate nell’ultima Beta di Android 16, anche se al momento non risulta attivabile nelle versioni pubbliche. L’opzione, che dovrebbe essere integrata nella sezione dedicata alle gesture, si affiancherebbe a funzionalità già note come il sollevamento per l’attivazione dello schermo o il “flip to shhh” per la modalità silenziosa.
Curiosamente, mentre il doppio tap per riaccendere il display è disponibile da tempo, l’azione inversa sembra aver richiesto più riflessione da parte di Google, forse per garantirne la perfetta integrazione nella Pixel UI. Sebbene non sia chiaro se l’introduzione avverrà con il rilascio stabile di Android 16 o in un successivo feature drop, il funzionamento appare già fluido nei test interni, lasciando presagire un debutto imminente per una delle aggiunte più richieste dagli appassionati della gamma Pixel.
Alphabet guida la crescita grazie all’intelligenza artificiale: ricavi in aumento con la ricerca e il cloud
Alphabet ha registrato utili superiori alle aspettative nel primo trimestre del 2025, grazie soprattutto al continuo successo del suo core business pubblicitario tramite Google Search e al boom di Google Cloud. L’azienda ha sfruttato in modo efficace l’intelligenza artificiale, un fattore determinante che ha permesso di ottimizzare diversi settori e di spingere le performance di ricavi. La divisione Google Cloud ha visto una crescita significativa del 28% annuo, con ricavi pari a 12,3 miliardi di dollari (10,8 miliardi di euro).
La piattaforma ha inoltre evidenziato una redditività straordinaria, segnando un utile operativo di 2,18 miliardi di dollari (1,92 miliardi di euro), con un incremento di oltre il 200% rispetto all’anno precedente. Questo risultato evidenzia come gli ingenti investimenti di Alphabet nell’intelligenza artificiale stiano già generando ritorni positivi, consolidando la posizione dell’azienda nel competitivo mercato del cloud, dove Google Cloud si conferma il terzo operatore globale dopo AWS di Amazon e Azure di Microsoft.
Android 16 alza il livello: più difese contro le insidie via USB e multitasking a portata di bolla
Con l’arrivo di Android 16, Google punta a rafforzare ulteriormente la sicurezza degli smartphone, introducendo una protezione avanzata contro i tentativi di intrusione via USB. Una delle novità scoperte nel codice delle ultime versioni beta riguarda la possibilità di disattivare la “segnalazione dati USB“, impedendo così che software esterni vengano eseguiti collegando il dispositivo a un computer o altro hardware. Questa funzionalità sarà parte integrante della Modalità di Protezione Avanzata, che includerà anche misure come il riavvio automatico dei telefoni inattivi e l’obbligo di autenticazione biometrica prima di collegare accessori. Anche se opzionale, questo strumento promette di innalzare il livello di difesa, specie per chi è più esposto a rischi informatici: se ne saprà di più durante il Google I/O 2025, attesissimo evento dove Android 16 sarà protagonista.
Un’altra interessante novità di Android 16 riguarda il miglioramento dell’esperienza multitasking grazie all’introduzione delle “Multitasking a portata di bolla”. Un recente video ha mostrato come sarà possibile gestire le applicazioni in finestre mobili, permettendo un passaggio più rapido tra diverse attività senza interrompere il lavoro principale. Questa evoluzione del multitasking promette di rendere l’uso quotidiano dello smartphone più fluido e intuitivo, rispondendo a una richiesta sempre più forte da parte degli utenti. Anche se i dettagli completi sono ancora in fase di sviluppo, le prime anteprime lasciano intravedere una gestione più smart e flessibile delle app, destinata a rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i nostri dispositivi Android.
Google Play Games ai titoli di coda: il Play Store assorbe tutto
Sembra ormai segnato il destino di Google Play Games, la piattaforma dedicata al gaming mobile di Mountain View. Secondo numerose indiscrezioni, Google starebbe trasferendo molte delle sue funzionalità, come il tracciamento dei trofei e la gestione del profilo giocatore, direttamente all’interno del Play Store. Questo movimento, osservato dagli esperti analizzando i file APK, suggerisce che Play Games verrà presto dismesso, almeno nella sua versione mobile. Mentre la piattaforma per PC dovrebbe rimanere attiva e continuare a ricevere aggiornamenti, per gli utenti Android il cambiamento porterà a una nuova organizzazione dei servizi, con un unico hub centralizzato per giochi e app. L’addio definitivo potrebbe avvenire solo dopo l’integrazione completa, un processo che richiederà ancora diversi mesi.
Recuperare la linea sarà più semplice: eSIM al sicuro con Google One
Google si prepara a rivoluzionare la gestione delle eSIM in caso di smarrimento, furto o rottura del telefono. Una novità individuata nel codice beta di Google Play Services rivela che a breve sarà possibile eseguire il backup della propria eSIM tramite Google One, rendendo molto più semplice ripristinare la linea su un nuovo dispositivo. Attualmente, la perdita del telefono comporta la necessità di contattare il proprio operatore per il trasferimento della linea, un passaggio che, grazie a questa innovazione, potrebbe diventare superfluo. Anche se al momento la funzione è ancora nascosta e attivabile solo tramite operazioni avanzate, tutto lascia pensare che il rilascio pubblico sia imminente, semplificando notevolmente la vita degli utenti Android.