Google, Apple e Samsung: le ultime novità tra AI, design e potenza smart

Le tre big della tecnologia rilanciano con aggiornamenti strategici: intelligenza artificiale su YouTube Shorts, un Pixel Watch 4 più performante e nuovi strumenti di produttività pensati per l’ecosistema Galaxy.

Google, Apple e Samsung: le ultime novità tra AI, design e potenza smart

Il mondo della tecnologia non si ferma mai, e le grandi aziende come Google, Apple e Samsung continuano a spingere sull’innovazione per migliorare l’esperienza degli utenti. Tra intelligenza artificiale, nuove app, funzioni avanzate e dispositivi sempre più intelligenti, le ultime novità presentano sviluppi significativi che promettono di rivoluzionare il modo in cui usiamo smartphone, servizi digitali e piattaforme online. Dai nuovi strumenti AI di YouTube Shorts ai miglioramenti nei sistemi operativi e alle sorprese in arrivo per gli smartphone del futuro, ecco cosa bolle in pentola nei laboratori dei giganti tech.

Mondo Google

YouTube Shorts si rifanno il look: in arrivo tre strumenti IA per rivoluzionare i video brevi

Google punta a rilanciare gli YouTube Shorts con una serie di strumenti creativi potenziati dall’intelligenza artificiale, pensati per rendere la produzione dei video brevi più semplice, immediata e coinvolgente. Tra le principali novità annunciate spicca la funzione “photo to video”, già vista su Google Foto e ora integrata anche in YouTube: consente di trasformare una semplice foto in un breve video animato, aggiungendo effetti di movimento per dare vita a immagini statiche di paesaggi o momenti quotidiani.

A questa si affiancano i nuovi effetti generativi che, grazie alla tecnologia Veo 2, permettono ad esempio di trasformare un selfie in una scena surreale o uno scarabocchio in un’immagine dettagliata, dando così libero sfogo alla creatività. Completa il pacchetto la suite AI Playground, una nuova area della piattaforma che include strumenti avanzati per la generazione assistita di contenuti audiovisivi. Qui i creator troveranno una galleria di esempi, prompt preimpostati e strumenti che spaziano dalla generazione di video alla creazione di musica e immagini, tutto a portata di tap. L’introduzione di questi strumenti sarà inizialmente riservata agli utenti di Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, ma YouTube ha già promesso un’estensione progressiva al resto del mondo nel corso del 2025. Tutti i contenuti creati con queste funzioni includeranno filigrane SynthID e indicatori visivi per chiarire l’uso dell’intelligenza artificiale.

Google riconosce i problemi di Home/Nest, ma la soluzione non arriverà tanto presto 

Gli utenti dell’ecosistema Google Home/Nest continuano a segnalare malfunzionamenti sempre più diffusi, in particolare legati alla gestione dei dispositivi tramite app, alla lentezza dei comandi vocali e all’inaffidabilità delle automazioni. Una situazione che ha generato malumori, soprattutto in seguito all’annuncio dell’aumento dei prezzi dell’abbonamento Nest Aware. Le prime ammissioni ufficiali sono arrivate su Reddit, dove il community manager ha riconosciuto “problemi di accesso” all’app Google Home, seguite poi da una dichiarazione più ampia su Twitter del dirigente Anish Kattukaran, che ha esteso il riconoscimento al funzionamento generale dell’intero ecosistema. Pur scusandosi con gli utenti, Kattukaran ha spiegato che la soluzione definitiva è ancora in lavorazione e sarà comunicata non prima dell’autunno. Ciò significa che gli utenti dovranno convivere ancora per mesi con interruzioni e disservizi, senza garanzie su quando il sistema tornerà completamente stabile.

Su Google Drive arriva l’anteprima con thumbnail per i video, ma con un limite

Google Drive si arricchisce di una funzione che migliora notevolmente la fruizione dei contenuti video: l’introduzione delle anteprime in miniatura durante la riproduzione, proprio come accade su YouTube. Ora, passando il cursore sulla barra di avanzamento del video (o il dito su mobile), si potrà visualizzare un’anteprima del frame corrispondente, rendendo più semplice e veloce individuare il punto desiderato. Tuttavia, la funzione ha un limite importante: le anteprime saranno disponibili solo per i video caricati dopo l’attivazione della novità. Il rollout è già iniziato per tutti gli account, inclusi quelli personali, aziendali e Google Workspace, e non sarà disattivabile dagli amministratori.

Google Discover semplifica la lettura: arriva il tasto per tornare in cima

Google ha deciso di migliorare ulteriormente l’esperienza utente su Discover, il feed di notizie accessibile con uno swipe a destra dalla schermata home o direttamente dall’app Google. In molti lo utilizzano per restare aggiornati sulle ultime notizie o semplicemente per dare un’occhiata ai contenuti suggeriti, ma finora mancava una funzione tanto semplice quanto utile: la possibilità di tornare rapidamente all’inizio del feed dopo aver effettuato uno scrolling prolungato. Con l’ultima beta dell’app Google (versione 16.28.59.sa.arm64), questa funzione fa finalmente la sua comparsa sotto forma di una discreta freccia verso l’alto, posizionata nell’angolo in basso a destra dello schermo. La novità, al momento, è visibile esclusivamente nella sezione Discover del launcher e si attiva solo dopo aver iniziato a scorrere verso l’alto, evitando di interferire con la lettura in direzione opposta. È un piccolo ma significativo intervento sull’interfaccia che rispecchia il design di altre app di Mountain View e contribuisce a rendere Discover più pratico per chi lo usa quotidianamente. Non è tutto: secondo quanto emerso, Google sarebbe anche al lavoro su una nuova icona a forma di segnalibro per salvare gli articoli, e sulla possibilità di integrare riepiloghi automatici generati dall’intelligenza artificiale. Se queste funzionalità dovessero arrivare stabilmente su tutti i dispositivi, l’esperienza d’uso di Discover potrebbe diventare davvero completa e sempre più personalizzata.

Gemini: Google prepara un abbonamento AI “Lite” per un pubblico più ampio

Google starebbe lavorando a un nuovo piano in abbonamento per Gemini, il suo ecosistema di intelligenza artificiale, pensato per offrire un’alternativa più accessibile ai costosi piani attuali. Secondo quanto scoperto analizzando il codice dell’ultima versione beta dell’app Google, potrebbero essere in arrivo riferimenti concreti a una “Lite Mode”, forse denominata anche “AI Lite”, con funzionalità ridotte ma sufficienti per un utilizzo quotidiano. L’attuale offerta prevede il piano Pro a 22 euro al mese e l’Ultra a ben 275 euro mensili, cifre che rendono il servizio poco abbordabile per la maggior parte degli utenti. Un nuovo piano più economico colmerebbe proprio questo vuoto, rivolgendosi a chi desidera funzioni avanzate rispetto alla versione gratuita, ma senza dover affrontare costi eccessivi. Non ci sono ancora dettagli ufficiali sulle caratteristiche del piano Lite né sulle sue eventuali limitazioni rispetto alle versioni superiori. Tuttavia, non si esclude che possa essere lanciato in occasione del prossimo evento hardware di Google, previsto per il 20 agosto, dove saranno presentati anche i nuovi Pixel 10 e Pixel Watch: il contesto ideale per annunciare un’offerta combinata, magari con promozioni dedicate agli acquirenti dei nuovi dispositivi.

Google Shopping diventa ancora più smart: prova abiti con l’IA e monitora i prezzi in tempo reale

Google Shopping sta evolvendo rapidamente, introducendo negli Stati Uniti una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale che promettono di rivoluzionare l’esperienza di acquisto online. Tra le novità più interessanti c’è la possibilità di “provarevirtualmente abiti e scarpe, semplicemente caricando una propria foto: la funzione “Try On”, attiva sia su Google Shopping che nella Ricerca Immagini, utilizza l’IA per adattare digitalmente i capi al corpo dell’utente, mostrando un’anteprima realistica di come calzerebbero. Questo sistema, ancora in fase sperimentale, consente anche di visualizzare automaticamente capi simili, semplificando il confronto tra modelli, colori e tagli senza dover ripetere il processo ogni volta. Un’altra funzione innovativa appena introdotta riguarda il monitoraggio dei prezzi. Gli utenti americani possono già toccare l’opzione “Traccia prezzo” durante la visualizzazione di un prodotto, impostando anche parametri come taglia, colore o prezzo desiderato per ricevere un alert appena il prodotto raggiunge la soglia ideale. Infine, Google ha migliorato la ricerca di prodotti offrendo una modalità assistita dall’IA, pensata per ispirare gli utenti nella scelta di articoli per la casa o capi d’abbigliamento, sfruttando la comprensione del linguaggio naturale per filtrare immagini, video e contenuti in base a stile, colori e fascia di prezzo. Al momento, queste novità sono disponibili soltanto negli Stati Uniti, ma è lecito attendersi un’estensione globale nei prossimi mesi, considerando che l’ultima importante novità introdotta in Brasile è stata l’integrazione con il servizio “Reclame Aqui”, utile per valutare l’affidabilità dei venditori.

Google AI Overviews riduce drasticamente il traffico ai siti d’informazione, conferma uno studio

Uno studio condotto da Pew Research ha evidenziato un impatto sempre più evidente e problematico dell’intelligenza artificiale di Google sui siti d’informazione: la funzione AI Overviews, che fornisce risposte sintetiche direttamente nella pagina dei risultati di ricerca, sta contribuendo a un crollo verticale del traffico verso i portali giornalistici. Secondo i dati raccolti su un campione di 900 utenti statunitensi, solo l’8% degli utenti che visualizza un riepilogo AI clicca poi su un link tradizionale. Ancora più grave è che solo l’1% visita le fonti effettivamente citate da Google sotto il riassunto generato dall’AI. In pratica, il motore di ricerca finisce per trattenere l’utente all’interno dell’ecosistema Google, senza più reindirizzarlo verso le fonti originarie. Il paradosso è evidente: le informazioni vengono estratte dai siti d’informazione, ma quei siti ne ricavano pochissimo in termini di visibilità. Gli editori europei, consapevoli della portata del problema, hanno già avviato azioni legali presso la Commissione Europea. Intanto, l’AI di Google continua a essere sempre più utilizzata: il 58% degli utenti coinvolti nello studio ha visualizzato almeno un riassunto AI nel corso di marzo 2025. E non solo non cliccano più, ma il 26% termina lì la propria sessione di navigazione. Chi “vince”, invece, sono piattaforme come Wikipedia, Reddit e YouTube, che risultano frequentemente citate, soprattutto nei riepiloghi. I siti giornalistici, al contrario, sono presenti in appena il 5% dei link indicati. La situazione sta modificando in modo profondo il panorama dell’informazione online, ponendo interrogativi urgenti sul ruolo dell’AI nella disintermediazione digitale e sull’equilibrio economico tra chi produce contenuti e chi li aggrega o sintetizza.

Mondo Apple

Tutti i colori di iPhone 17 Pro: un leak mostra le tonalità dal vivo

Dopo settimane di indiscrezioni, un nuovo leak accende i riflettori sulla possibile gamma cromatica di iPhone 17 Pro, atteso per settembre. A diffondere le immagini è stato ancora una volta il noto leaker Majin Bu, che questa volta ha mostrato non i dispositivi veri e propri, ma delle mascherine per la nuova camera bar posteriore, realizzate nelle stesse tonalità della scocca. Le quattro varianti previste sarebbero Nero, Blu Notte, Argento e una nuova colorazione Arancione, con sfumature che tendono al bronzo. Proprio quest’ultima ha già attirato l’attenzione, grazie a un effetto visivo cangiante che potrebbe variare sensibilmente in base alla luce. A questo si aggiunge una voce non confermata riguardo a una misteriosa tonalità chiamata “Liquid Glass”, ispirata alla nuova interfaccia di iOS 26 e descritta come un colore in grado di riflettere dinamicamente la luce, replicando gli effetti vetrosi dell’UI. Sebbene al momento non ci siano conferme ufficiali, queste anticipazioni alimentano la curiosità attorno al nuovo flagship di Apple, che si preannuncia ricco di novità anche sotto il profilo estetico.

iOS 26 e gli altri sistemi operativi Apple: le prime beta pubbliche portano un design rivoluzionario

Apple ha reso disponibili le prime beta pubbliche di iOS 26, iPadOS 26, watchOS 26, tvOS 26 e macOS Tahoe, introducendo un design innovativo chiamato “Liquid Glass” caratterizzato da trasparenze e effetti tridimensionali che rendono l’interfaccia più leggera e moderna. Questa nuova versione punta su un’integrazione avanzata dell’intelligenza artificiale, con funzioni come Genmoji, traduzione istantanea, analisi intelligente degli screenshot e un’interfaccia CarPlay completamente ridisegnata. Tra le novità di watchOS 26 spiccano un assistente per l’allenamento basato su AI e la traduzione live nei messaggi, mentre tvOS 26 migliora l’esperienza musicale e FaceTime. macOS Tahoe si allinea graficamente alle altre piattaforme, introduce l’app Telefono per le chiamate Wi-Fi dal Mac, potenzia Spotlight e rinnova Safari. Gli utenti possono accedere alle beta pubbliche iscrivendosi al programma Apple e scaricando gli aggiornamenti.

VSCO Capture è la nuova app per chi vuole qualcosa in più dalla fotocamera di iPhone 

VSCO ha ufficializzato il debutto globale di VSCO Capture, un’app gratuita pensata per chi desidera un maggiore controllo creativo al momento dello scatto, direttamente dalla fotocamera dell’iPhone. A differenza della classica app VSCO, che punta sul fotoritocco, Capture consente di applicare in tempo reale oltre 50 preset ispirati alla pellicola analogica, regolando intensità e parametri prima ancora di premere il pulsante. L’interfaccia, intuitiva ma ricca di opzioni, supporta la modalità ProRAW fino a 48 megapixel e offre effetti avanzati come Bloom e Halation per simulare look cinematografici. Sorprendentemente, tutte queste funzioni sono gratuite: basta un account VSCO per iniziare.

Mondo Samsung

Now Bar si arricchisce: Samsung amplia la compatibilità a 15 nuove app entro fine 2025

Samsung continua a investire nella Now Bar, la barra persistente dei suoi smartphone Galaxy 2025, annunciando che il supporto sarà esteso ad altre 15 applicazioni entro la fine dell’anno. Con l’aggiornamento alla One UI 8, il Galaxy Z Flip7 mostra già un’integrazione con 20 app (anche se l’elenco ufficiale ne cita solo 19), ma secondo quanto anticipato da Android Authority il numero salirà presto a 35. Anche se l’azienda non ha ancora divulgato quali saranno i nuovi titoli compatibili, tra quelli già funzionanti figurano strumenti come cronometro, registratore vocale, Uber, Google Maps e SmartThings. L’obiettivo è rendere la Now Bar ancora più utile e centrale nell’esperienza utente quotidiana, eliminando le attuali limitazioni che ne frenano l’adozione.

Samsung Galaxy S26 Ultra, aumento della velocità di ricarica sempre più probabile 

Il prossimo Galaxy S26 Ultra di Samsung sembra destinato a superare finalmente il tetto dei 45 W di ricarica, finora il massimo raggiunto dal produttore sudcoreano, come confermato al 100% dal leaker Ice Universe. Nonostante la tecnologia per cariche più rapide sia ampiamente disponibile e adottata da molti concorrenti che già raggiungono 70-100 W anche su modelli di fascia media, Samsung è rimasta indietro, forse per ragioni legate a test di affidabilità o difficoltà nella produzione di batterie con maggiore densità. Questo cambiamento arriva in un momento in cui si registrano anche segnali di evoluzione nelle batterie, come nel caso del Galaxy S26 Edge, che potrebbe montare celle più performanti. Sebbene sia difficile immaginare un upgrade simultaneo su tutta la gamma, la strada verso una ricarica più veloce sembra finalmente aperta.

Samsung S26 Edge avrà una batteria più grande, ma sarà ancora più sottile?

Dopo il tiepido successo del sottilissimo Galaxy S25 Edge, Samsung non sembra intenzionata ad abbandonare il progetto, anzi: secondo quanto riportato dal noto leaker Ice Universe, l’azienda starebbe lavorando a un Galaxy S26 Edge ancora più sottile del predecessore, che già si fermava a soli 5,8 mm di spessore. Eppure, nonostante le dimensioni ridotte, la vera sorpresa sarebbe nella batteria: Samsung avrebbe deciso di adottare una nuova tecnologia, basata su un composto al silicio-carbonio, che permetterebbe di portare la capacità a circa 4.500 mAh, un netto miglioramento rispetto ai 3.900 mAh del modello attuale. Resta però prudente mantenere un certo scetticismo, considerando il passato dell’azienda con innovazioni rischiose come quelle del Galaxy Note 7: la sensazione è che Samsung stia procedendo con estrema cautela per non ripetere gli stessi errori.

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