Google accelera sull’innovazione: tra display più salubri, AI proattiva e piattaforme sempre più integrate

Google sta rivoluzionando il suo ecosistema con aggiornamenti mirati a migliorare comfort visivo, integrazione tra dispositivi, accessibilità linguistica, sicurezza e intelligenza artificiale personalizzata.

Google accelera sull’innovazione: tra display più salubri, AI proattiva e piattaforme sempre più integrate

Nel panorama tecnologico attuale, Google si sta muovendo con decisione su più fronti per offrire esperienze sempre più evolute, inclusive e intelligenti. Dalla promessa dei Pixel 10 di integrare display meno affaticanti per la vista, alla stretta sinergia tra Quick Share e Samsung su Windows, passando per le nuove modalità di aggiunta NFC alle carte su Wallet, ogni innovazione punta a semplificare e ottimizzare l’interazione quotidiana con i dispositivi. Anche Google Foto si evolve, introducendo la modifica collaborativa negli album condivisi, mentre Android TV adotta un ciclo di aggiornamenti biennale per garantire maggiore stabilità. Gemini, il nuovo volto dell’assistente AI, promette un salto qualitativo orientato alla personalizzazione e all’autonomia, affiancato da NotebookLM che abbatte le barriere linguistiche trasformando i contenuti in sintesi audio multilingue. Sul versante sicurezza, infine, il Google Play Store ha subito una drastica pulizia, riducendo quasi della metà le app disponibili ma innalzando di conseguenza la qualità media delle pubblicazioni. Tutti segnali di un ecosistema in piena trasformazione, pronto a rispondere con concretezza e visione alle nuove esigenze digitali.

Pixel 10: la promessa di display più confortevoli per gli occhi sensibili

Google sembra finalmente pronta ad affrontare con serietà la gestione della luminosità nei suoi smartphone. I Pixel 10, attesi per l’autunno, introdurranno importanti miglioramenti nella tecnologia PWM dimming, spesso responsabile di disturbi visivi per gli utenti più sensibili. La regolazione della luminosità mediante accensione e spegnimento ultrarapido dei LED sarà ora oggetto di una revisione sostanziale. Google potrebbe aumentare la frequenza oltre i 240 Hz attuali, adottare una modalità ibrida tra PWM e DC dimming, o persino introdurre opzioni personalizzabili nelle impostazioni.

L’obiettivo è offrire display più gradevoli e meno stressanti per la vista, colmando il divario con brand cinesi come Xiaomi e OnePlus che già adottano frequenze oltre i 2.000 Hz.

Quick Share su Windows: Google e Samsung sempre più integrate

L’app Quick Share di Google per PC è ora compatibile con la versione di Samsung, segnando un ulteriore passo nell’unificazione delle tecnologie tra i due colossi. Dopo aver fuso Nearby Share e Quick Share su Android, ora anche su Windows ci sarà un’unica soluzione condivisa. A partire dal 28 maggio, i possessori di laptop Samsung verranno reindirizzati automaticamente alla versione di Samsung, con l’app di Google destinata alla dismissione.

L’aggiornamento non si limita al solo rebranding: sono stati corretti bug, migliorate le connessioni Bluetooth e rafforzata l’interoperabilità tra dispositivi, rendendo la condivisione di file su Windows più fluida ed efficiente che mai.

Google Wallet: in arrivo l’aggiunta di carte via NFC

La Google Wallet si prepara ad accogliere una novità attesa da tempo: la possibilità di aggiungere carte semplicemente avvicinandole al retro dello smartphone grazie alla tecnologia NFC. Finora gli utenti potevano inserire manualmente i dati o utilizzare la fotocamera, ma il nuovo metodo promette un’esperienza molto più rapida e intuitiva. Tuttavia, non tutti i tipi di carte saranno immediatamente compatibili e resteranno alcune fasi di verifica obbligatorie, come l’inserimento del CVV.

Secondo il codice dell’ultima beta dei Play Services, la funzione è in fase avanzata di test e potrebbe debuttare presto, rendendo la gestione dei pagamenti ancora più smart.

Modifica collaborativa: ora gli album condivisi su Google Foto diventano dinamici

Google Foto ha introdotto una funzione attesa da tempo che permette di modificare foto e video direttamente all’interno degli album condivisi, rendendo finalmente più flessibile la gestione dei contenuti multimediali tra più utenti. La novità, già disponibile su iPhone, iPad e nella versione web, consente al proprietario del file di applicare modifiche permanenti alle immagini condivise, con la possibilità opzionale di salvare una copia separata per interventi privati. Chi partecipa all’album, invece, non potrà intervenire sui contenuti altrui, garantendo un controllo selettivo sulle modifiche. Questa nuova funzione, che segue l’introduzione dell’editing in Ultra HDR, testimonia l’impegno di Google nel trasformare la sua piattaforma in uno strumento sempre più evoluto per l’organizzazione collaborativa di foto e video. Anche se Android resta per ora escluso dall’aggiornamento, è probabile che il supporto venga esteso presto anche ai dispositivi con il robottino verde

Google Android TV: una nuova cadenza biennale per gli aggiornamenti

Google ha deciso di rivoluzionare il ciclo di aggiornamenti della sua piattaforma Android TV, passando da un rilascio annuale a uno biennale. Dopo il lancio di Android TV 14, che ha saltato la versione 13, il prossimo aggiornamento sarà direttamente Android TV 16, previsto per il 2026. Questa scelta mira a ottimizzare lo sviluppo e l’adozione delle nuove funzionalità, considerando che molti dispositivi sono ancora fermi a versioni precedenti, come Android TV 12. La strategia biennale potrebbe garantire maggiore stabilità e coerenza nell’ecosistema, offrendo agli utenti un’esperienza più uniforme e avanzata. Con questa mossa, Google punta a consolidare la sua posizione nel mercato delle smart TV, adattandosi alle esigenze di produttori e consumatori.

Gemini si prepara al salto di qualità: Google punta tutto sulla personalizzazione e l’assistenza proattiva

L’annuncio contenuto nella newsletter di aprile inviata agli abbonati di Gemini Advanced non è passato inosservato: Google ha lasciato intendere che durante l’I/O 2025 verrà presentato un importante passo evolutivo per il suo assistente AI. Sebbene i dettagli restino volutamente vaghi, il messaggio è chiaro: Gemini sarà sempre più capace di adattarsi all’utente, comprenderne le esigenze in tempo reale e agire con maggiore autonomia. La promessa di un’interazione più naturale e produttiva fa pensare a una profonda revisione delle capacità contestuali e mnemoniche dell’assistente, che potrebbe ricordare preferenze, attività recenti e persino anticipare bisogni specifici, offrendo un’esperienza su misura. Con il supporto delle tecnologie emergenti di Project Astra e Mariner, Gemini potrebbe trasformarsi da semplice assistente vocale a vero e proprio partner digitale, aprendo una nuova fase nella sfida tra intelligenze artificiali personali. Tutto sarà più chiaro il 20 maggio, ma le premesse fanno già parlare di una svolta epocale.

NotebookLM rompe le barriere linguistiche: ora gli audio riassunti parlano oltre 50 lingue

Google compie un altro passo importante verso l’accessibilità globale della conoscenza con l’ultimo aggiornamento di NotebookLM: la funzione Audio Overviews supporta ora oltre 50 lingue (italiano compreso: notebooklm.google), permettendo a milioni di utenti di generare sintesi vocali in formato “podcast” anche in idiomi meno diffusi. Grazie alla tecnologia Gemini, questa funzione consente di trasformare contenuti testuali caricati in riassunti audio conversazionali, ideali per apprendere concetti complessi in modo più immediato e coinvolgente. La novità non si limita a una semplice traduzione: gli utenti possono ora personalizzare la lingua d’uscita, scegliendo quella preferita per le risposte vocali e testuali. Questo permette, ad esempio, a docenti e studenti di combinare fonti in lingue diverse e ottenere un riassunto coerente nella lingua prescelta, favorendo una comprensione più profonda e inclusiva. Con questa evoluzione, NotebookLM si conferma non solo uno strumento di produttività avanzato, ma anche un ponte tra culture e lingue diverse, aprendo nuove strade all’educazione e alla condivisione della conoscenza nel mondo.

Pulizia drastica, qualità in salita: il nuovo volto del Google Play Store

Negli ultimi dodici mesi, il Google Play Store ha subito una trasformazione radicale che sta facendo discutere l’intero ecosistema Android. Secondo i dati diffusi da Appfigures, quasi la metà delle app è scomparsa dal marketplace: da 3,4 milioni a circa 1,8 milioni, segnando un calo del 47%. Un taglio netto, voluto da Google, che ha alzato significativamente l’asticella della qualità. A determinare questa rivoluzione sono stati controlli più severi, nuove regole per i contenuti limitati e strumenti di moderazione potenziati con l’intelligenza artificiale.

Oltre alle app rimosse, l’azienda ha bloccato milioni di pubblicazioni prima del rilascio e sospeso migliaia di account sospetti. L’obiettivo? Liberare il Play Store da software inutili, ridondanti o potenzialmente dannosi per puntare su sicurezza, performance e utilità reale. In parallelo, le nuove pubblicazioni di qualità stanno già crescendo (+7,1% rispetto all’anno scorso), confermando che la stretta ha colpito più la quantità che l’innovazione.

 

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