Google: Android 16 Beta 3, Google Lens su Desktop, Play Protect potenziato, Tensor G5 e bug vari

Con l'aggiornamento alla Beta 3 di Android 16, l'integrazione di Google Lens su desktop e le novità in Play Protect, Google continua a migliorare l'esperienza utente, nonostante qualche bug.

Google: Android 16 Beta 3, Google Lens su Desktop, Play Protect potenziato, Tensor G5 e bug vari

Google sta facendo importanti progressi con le sue ultime versioni beta e aggiornamenti, mirando a migliorare l’esperienza sia per gli utenti che per gli sviluppatori. Tra le novità principali troviamo la Beta 3 di Android 16, che ottimizza la personalizzazione e le prestazioni, l’integrazione di Google Lens anche su desktop e il potenziamento di Play Protect con nuove funzionalità. Sebbene siano emersi alcuni bug, come incompatibilità con app di terze parti e rallentamenti, l’azienda continua a innovare, puntando su accessibilità, sicurezza e fluidità dell’esperienza.

Google lancia Android 16 Beta 3: più stabilità, novità design, riassunti notifiche e nuove funzioni per gli sviluppatori

Google ha iniziato il rollout della Beta 3 di Android 16 per i dispositivi Pixel idonei, segnando un passo importante verso la stabilità della piattaforma. Con questa versione, le API sono ufficialmente bloccate e i comportamenti rivolti alle app sono definitivi, permettendo agli sviluppatori di testare e ottimizzare i loro software in vista del rilascio finale. Tra le novità più interessanti spicca il supporto all’Auracast Broadcast Audio, che abilita la trasmissione audio diretta verso auricolari e apparecchi acustici compatibili con LE Audio, migliorando l’accessibilità in luoghi pubblici come aeroporti e aule scolastiche.

Un altro aggiornamento significativo è la funzione “outline text“, che sostituisce l’opzione di “testo ad alto contrasto” per offrire una migliore leggibilità agli utenti con problemi visivi. Inoltre, Google sta testando la Local Network Protection (LNP), una funzionalità che in futuro richiederà permessi espliciti per l’accesso alla rete locale da parte delle app, migliorando la sicurezza e la privacy. Gli sviluppatori sono invitati a testare queste novità, mentre l’aggiornamento verrà reso disponibile a un numero crescente di dispositivi nel corso dei prossimi mesi.

Con l’arrivo della Beta 3 di Android 16, Google sta anche sperimentando un’innovazione grafica per l’icona della batteria, rendendola più intuitiva e informativa. Abbandonando la classica colorazione bianca introdotta con Android 5.0 Lollipop, il nuovo design adotta un sistema cromatico variabile: bianco per livelli di carica normali, rosso quando la batteria è quasi scarica e verde brillante durante la ricarica. Oltre al cambio di colore, il font che indica la percentuale è ora più evidente, mentre l’icona presenta una leggera modifica nell’orientamento. Al momento, questa nuova rappresentazione è visibile solo nella schermata di blocco e nel pannello delle notifiche, suggerendo che la funzione sia ancora in fase di test. Se implementata nella versione finale, potrebbe offrire agli utenti un modo più immediato per monitorare lo stato della batteria senza dover controllare manualmente le impostazioni.

Con la Beta 3 di Android 16, Google introduce un cambiamento grafico che mira a uniformare l’esperienza utente tra la schermata di blocco e il pannello delle notifiche. Attualmente, sui dispositivi Pixel, gli utenti possono personalizzare lo stile dell’orologio della schermata di blocco, ma questa personalizzazione non si riflette nel resto del sistema. Con il nuovo aggiornamento, invece, l’orologio adotterà lo stesso stile anche nel menu delle notifiche, garantendo una maggiore coerenza estetica. Durante i test sulla Beta 3, è stato osservato che l’orologio nel pannello delle notifiche ha guadagnato maggiore visibilità, occupando una sezione più ampia nella parte superiore e adottando le scelte estetiche definite dall’utente, incluse dimensioni, colore e font. Questo cambiamento fa parte di una più ampia riprogettazione del pannello, che separerà notifiche e controlli rapidi in due aree distinte. Tuttavia, la nuova interfaccia non è ancora definitiva, e la modifica dell’orologio potrebbe non essere inclusa nella versione stabile di Android 16, prevista per il secondo trimestre del 2025. Se così fosse, è probabile che venga rilasciata con un aggiornamento successivo, migliorando ulteriormente la fluidità e la personalizzazione del sistema.

Infine, un’altra grande novità di Android 16 riguarda la gestione delle notifiche, con una funzione che permette di generare riassunti automatici dei messaggi ricevuti. Simile a quanto già visto su iOS, questa tecnologia sfrutta l’intelligenza artificiale di Google, basata sul modello Gemini Nano, per condensare le notifiche provenienti da app di messaggistica. A differenza della soluzione Apple, che raccoglie notifiche di varia natura, Google ha deciso di concentrarsi inizialmente solo sui messaggi conversazionali, ovvero quelli che appaiono come bolle di chat o in sezioni prioritarie del sistema. Questa scelta è motivata dall’esigenza di ridurre il rischio di errori di interpretazione e garantire una maggiore precisione nelle informazioni mostrate. Al momento, la funzione non è ancora attiva nella Beta 3 di Android 16, ma è probabile che venga rilasciata con gli aggiornamenti successivi, rendendo più semplice e veloce la gestione delle comunicazioni quotidiane.

Google: si può metterein pausa il Play Protect per fare sideloading

Google ha introdotto una nuova opzione in Play Protect che semplifica il sideloading delle app senza compromettere la sicurezza del dispositivo. Finora, Play Protect ha reso più difficile installare applicazioni da fonti esterne, ma l’ultima versione del Play Store (v42.2.19-31) introduce una modalità di sospensione temporanea della protezione. Quando un utente tenta di disattivare Play Protect, il sistema offre ora la possibilità di metterlo in pausa per un periodo limitato, riattivandolo automaticamente il giorno successivo. Questo evita che l’utente dimentichi di ripristinare le difese del sistema, rendendo il processo più sicuro e accessibile. Inoltre, Google ha implementato avvisi pop-up per segnalare potenziali tentativi di truffa nel caso in cui venga richiesto di disattivare la protezione.

Google Chrome testa una nuova integrazione con Lens su desktop

Google sta sperimentando una nuova modalità per attivare la ricerca con Google Lens su Chrome per desktop. Attualmente, il browser include un pulsante dedicato sulla barra degli strumenti, ma il nuovo metodo permetterà di avviare la ricerca direttamente dalla barra degli indirizzi digitando “@page”. Una volta attivata, apparirà una barra di ricerca nella parte superiore del browser con l’istruzione “seleziona qualsiasi cosa per cercare con Google Lens“. Questo potrebbe liberare spazio nella barra degli strumenti, rendendo l’interfaccia più pulita senza sacrificare le funzionalità. Al momento, però, il comando “@page” non è ancora funzionante e restituisce una pagina bianca. È probabile che Google rilasci progressivamente questa funzione su Chrome Canary, la versione sperimentale del browser, nei prossimi mesi.

Google Play Games si espande su PC (anche AMD): più titoli, multi-account e premi esclusivi

Google Play Games sta ampliando il suo catalogo su PC, introducendo nuovi titoli e migliorando l’esperienza su più dispositivi. Tra le aggiunte più attese troviamo giochi come Game of Thrones: Kingsroad, Sonic Rumble e ODIN: Valhalla Rising, che arriveranno nel 2025. Google sta anche semplificando il processo per portare i giochi mobile su PC, con titoli come Train Sim e Pet Shop Fever ora disponibili su computer Windows, inclusi quelli con processori AMD.

Inoltre, la piattaforma introduce il supporto per il multi-account e il multi-instancing, permettendo agli utenti di giocare con più profili contemporaneamente. Un’altra novità riguarda i Play Points, che saranno più facili da utilizzare su PC, con moltiplicatori fino a 10 volte per alcuni acquisti in-game. Dal punto di vista tecnico, Google sta migliorando le prestazioni grafiche grazie all’uso di Vulkan e ottimizzando la fluidità del gameplay con il Dynamic Performance Framework. Queste novità saranno rilasciate gradualmente nei prossimi mesi, con il catalogo PC che continuerà a espandersi.

Gemini diventa più personale: connessione a Google Search e nuove funzioni avanzate

Google ha annunciato un importante aggiornamento per Gemini, il suo assistente AI, che ora offre funzionalità di personalizzazione sperimentale. Con l’attivazione dell’opzione “Personalization (experimental)“, Gemini può utilizzare la cronologia di Google Search per fornire risposte più pertinenti e su misura per l’utente. Nei prossimi mesi, questa funzione si estenderà anche a YouTube, Google Foto e altre app del colosso di Mountain View, migliorando l’interazione con il modello. Inoltre, Gemini 2.0 introduce la modalità “Flash Thinking“, che supporta il caricamento di file, l’elaborazione rapida di dati complessi e un contesto di conversazione espanso fino a 1 milione di token.

Un’altra novità è la funzione “Deep Research“, che permette all’AI di sintetizzare informazioni dal web e creare report dettagliati in pochi minuti. Infine, Google sta implementando il supporto a più app come Calendario, Note e Attività, con l’obiettivo di rendere Gemini un assistente sempre più integrato e personalizzato. La maggior parte delle nuove funzionalità è già disponibile per gli utenti abbonati a Gemini Advanced, con un rollout più ampio previsto nei prossimi mesi.

Auracast rivoluziona il Bluetooth su Android: la connessione audio del futuro

Auracast, la nuova tecnologia Bluetooth LE, arriva su Android, aprendo nuove possibilità per gli utenti grazie alla capacità di connettere più dispositivi audio a una sola sorgente. Google sta implementando questa funzionalità in Android 16, con la terza beta disponibile per i dispositivi Pixel 9. Con Auracast, sarà possibile collegare direttamente apparecchi acustici a TV o dispositivi di streaming che supportano la tecnologia, migliorando l’esperienza audio per chi ha esigenze particolari. La funzionalità è progettata per essere comoda e personalizzabile, mantenendo le regolazioni audio anche durante l’uso. Per semplificare ulteriormente la connessione, gli utenti possono semplicemente scansionare un codice QR, eliminando la necessità di entrare nelle impostazioni. La versione finale di Android 16 è ancora in fase di sviluppo, ma la beta per sviluppatori è già disponibile, promettendo un futuro in cui l’accessibilità e la connettività audio su Android saranno ancora più avanzate.

Chromecast con Google TV: aggiornamento ad Android 14 causa problemi con la porta USB-C

Dopo aver risolto le problematiche legate a Chromecast di seconda generazione e Chromecast Video, Google si trova ora ad affrontare nuovi grattacapi con Chromecast con Google TV. Il recente aggiornamento alla build UTTC.241218.004, dal peso di circa 800 MB, ha introdotto Android 14 (aggiornando il sistema da Android 12), le patch di sicurezza di febbraio 2025 e miglioramenti alla stabilità generale del sistema. Tuttavia, molti utenti hanno segnalato difficoltà nel riconoscimento degli accessori collegati alla porta USB-C del dispositivo. Il problema sembra impedire il corretto funzionamento di periferiche come adattatori Ethernet e unità di archiviazione esterne, con alcuni utenti che riferiscono di aver provato senza successo a risolvere la situazione tramite un ripristino delle impostazioni di fabbrica. Attualmente, Google non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma cresce l’attesa per una patch correttiva che possa risolvere definitivamente il malfunzionamento.

Google Pixel e il “bug” della batteria: ecco cosa fare per risolvere

Dopo il recente aggiornamento Android 15 QPR2 e il Pixel Drop di marzo, molti utenti hanno notato che i loro smartphone Google Pixel superano il limite di ricarica dell’80% impostato per preservare la durata della batteria. Sebbene inizialmente si sia pensato a un bug, in realtà si tratta di un comportamento intenzionale per consentire la ricalibrazione della capacità stimata della batteria, funzione che prima dell’update era bloccata. Per ripristinare il corretto funzionamento del limite, basta lasciare lo smartphone in carica fino al 100% e attendere che compaia l’icona dello scudo, segnale che il sistema ha completato il processo. Si consiglia di usare un caricatore cablato, poiché la ricarica wireless potrebbe non mostrare l’icona di conferma.

Google Tensor G5: il chip del Pixel 10 potrebbe rinunciare all’UFS 4.1

Il Google Pixel 10 potrebbe arrivare con il nuovo chipset Tensor G5, ma recenti indiscrezioni suggeriscono che potrebbe non supportare la tecnologia di archiviazione UFS 4.1. Questo sarebbe un passo indietro rispetto ai concorrenti, che già adottano questa soluzione per maggiore velocità e minori consumi energetici. Secondo il leaker @chunvn8888, il Tensor G5 sarebbe solo una versione migliorata del Tensor G4, con la principale differenza nella litografia a 3 nm di TSMC. Questo upgrade potrebbe garantire maggiore efficienza energetica, ma senza incrementi significativi di potenza. I benchmark preliminari del Pixel 10 con Tensor G5 hanno mostrato punteggi inferiori rispetto al Tensor G4 del Pixel 9. Tuttavia, questi risultati potrebbero riferirsi a un prototipo non ancora ottimizzato. Google potrebbe comunque migliorare le prestazioni del chip prima del lancio ufficiale.

 

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