Garmin, leader mondiale nelle tecnologie di geolocalizzazione, ha formalizzato l’esordio – dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi che quasi ne avevano svelato ogni dettaglio – della nuova (dopo quella del Giugno 2018) generazione dei suoi sportwatch, i Garmin Fenix 6, caratterizzati da una prolungata autonomia e da una certa spaziosità del display.
Il modello che spicca maggiormente, tra i quattro (Fenix 6, Fenix 6S, Fenix 6X e Fenix 6X Pro) nuovi Fenix 6, è il 6X Pro “Solar Edition” che, provvisto di una particolare lente “Power Glass“, capace di convertire in energia la luce solare catturata, regala 3 giorni di operatività extra al wearable che, in genere, come il 6X Pro della serie, può già vantare, di suo, 21 giorni d’autonomia, grazie alla sezione “Power Manager”. Quest’ultima, con annessa visualizzazione a schermo della carica residua tramite l’indicazione dei giorni e delle ore di uso rimanenti, permette di capire quale sia l’impatto di ogni sensore in modo che, disattivandone qualcuno, tra cui il GPS o il cardiofrequenzimetro, si possa ottenere quel quid energetico in più di cui si necessita.
Gli altri dispositivi della serie, in ogni caso, si confermano iper autonomi, col Fenix 6S che arriva a 20 giorni in “modalità spedizione”, ridotti a 25 ore attivando il GPS, il Fenix 6 che assicura 28 giorni in “Expedition” e 36 ore a GPS funzionante, ed il Fenix 6X che rasenta i 46 giorni nel primo caso, e le 60 ore nel secondo.
Altra novità della nuova gamma è la funzione “PacePro”: anziché fornire suggerimenti per migliorare dal successivo allenamento, quest’ultima opera in tempo reale, rilevando il ritmo al quale si sta correndo, la differenza rispetto all’obiettivo, in eccesso o per difetto, in modo da poter dosare meglio le energie, o dare un impulso qualora sia necessario.
Le mappe, pezzo forte del prodotto, non mancano e, anzi, rilanciano. Quella dei campi da golf (41.000), già presenti in passato, ora riportano l’indicazione delle distanze dalla buca dalla parte iniziale, centrale, e posteriore del green, mentre – in più – sarà possibile scaricare ed utilizzare anche quelle (20.000) a colori delle stazioni sciistiche. Sempre a beneficio di chi ama la montagna, dai Garmin Edge 530 e Edge 830, giunge in dote la feature “ClimbPro”, che avvisa delle prossime salite previste, mentre – mutuata dal Forerunner 945 – arriva la segnalazione automatica d’emergenza, con invio della posizione GPS ai contatti predefiniti via app, in caso di caduta.
Tutto ciò, naturalmente, in aggiunta a quanto già possibile in passato, ed ora confermato, come la gestione delle notifiche e della musica (Spotify, iHeartRadio, Deezer, Amazon Music) da smartphone, l’attenzionamento delle attività sportive, la stima dell’ossigeno nel sangue (ottenuta grazie al sensore pulsossimetrico Pulse Ox, ora di routine su tutta la gamma), il rilevamento della frequenza cardiaca, l’indicazione in diretta del livello di energia fisica (Body Battery, per programmare al meglio gli esercizi), ed il pagamento contactless da polso, mediante la piattaforma Garmin Pay basata sul sensore NFC integrato.
In ambito meramente tecnico, le differenze tra i Fenix 6, Fenix 6S, Fenix 6X, e Fenix 6X Pro, equipaggiati con una nuova generazione di cinturini QuickFit in silicone, nylon, titanio (per il 6X Pro Solar Edition) e pelle marrone (6X Pro), prevedono che si adotti un vetro, standard o, per ottenere maggior protezione contro urti e graffi, zaffiro (nella Sapphire Edition), davanti a display dal polliciaggio diverso, con la diagonale maggiore, 1.4 pollici, detenuta dal Fenix 6X, seguito dagli 1.3 pollici del Fenix 6, mentre il Fenix 6S si accontenta di 1.2 pollici: le casse sono da 42 (6S e 6S Pro), 47 (6 e 6 Pro), o 51 mm (6X pro).
I prezzi dei nuovi Garmin Fenix 6, commisurati alle tante variabili previste (cinturini, tipo di vetro, dimensione della cassa), partono da 599.99 (Fenix 6/6S standard) e arrivano a 949.99 (6X Pro Solar Edition), passando per 749.99 (6X Pro standard) e 699.99 euro (Fenix 6 Pro e 6S Pro standard).