È ancora tempo di annunci in casa del brand cinese DJI che, reduce dal varo del nuovo gimbal per smartphone, nelle scorse ore ha annunciato la serie di droni compatti Mavic 3 Enterprise, composta dai modelli DJI Mavic 3E (3.229 euro) e Mavic 3T (5.049 euro), messa a disposizione di particolari esigenze professionali, come quella della pubblica sicurezza o dell’istruzione, attraverso miglioramenti prestazionali su ogni livello (non ultimo, quello dell’autonomia, portata a ben 45 minuti).
Il Mavic 3E (piegato e senza eliche 221×96.3×90.3 mm, aperto e senza eliche 347,5×283×107,7 mm, 915 grammi) propone anteriormente un sensore grandangolare CMOS da 20 megapixel in formato 4/3 che, mediante una sorta di pixel binning, ottenendo pixel da 3.3 micrometri, fronteggia, assieme alla modalità intelligente con bassa luminosità, le condizioni di scarsa luce ambientale. Poco sotto, presieduto da un otturatore meccanico capace di aprirsi e chiudersi ogni 0.7 secondi, si trova il sensore telescopico (con zoom ibrido 56x) da 12 megapixel (f/4.4, lunghezza focale 162 mm eq).
Indicato per le missioni dei “vigili del fuoco nella ricerca e nel salvataggio, nelle ispezioni e nelle missioni notturne“, il Mavic 3T mutua dal modello 3E il sensore telescopico, cui abbina però un altro sensore principale CMOS da 1/2” risoluto a 48 megapixel, aggiungendo in più una termocamera, risoluta a 640 × 512 pixel, con 40 mm eq di lunghezza focale e un display field of view (DFOV) pari a 61°.
Ad accomunare i due droni concorrono alcune specifiche. Il controller DJI O3 Enterprise Transmission mette a disposizione il display per ricevere immagini a 1080p@30fps e permette ai droni di muoversi con maggior stabilizzazione e a una distanza controllabile massima più grande, pari a 15 km. Grazie ai 6 sensori omnidirezionali fish-eye, DJI APAS 5.0 consente il rilevamento di ostacoli senza punti ciechi, mentre DJI AirSense permette al pilota dei droni di essere consapevole del traffico aereo in zona, ricevendo i segnali ADS-B emessi dai tradizionali aeromobili. Non meno importante è la possibilità di collegare un altoparlante a uno dei droni per emettere ciclicamente un avviso dall’alto, con archiviazione dell’audio e conversione da testo ad audio. Lato software, invece, risultano in dotazione DJI Terra (software di mappatura), DJI FlightHub 2 (per gestire via cloud le operazioni con flotte di droni), DJI Pilot 2 (rinnovata interfaccia di volo), e DJI Thermal Analysis Tool 3.0 (per rilevare anomalie di temperature nelle ispezioni via immagini catturate dai droni).
Tra gli accessori, si ravvisano il radiocomando DJI RC Pro Enterprise (con microfono e display a 1000 nits di luminosità adatto all’aperto), il ricevitore GNSS con correzioni differenziali in tempo reale (stazione mobile D-RTK 2) e il modulo RTK che aiuta nelle indagini ad alta precisione offrendo il supporto a “RTK di rete, servizi RTK di rete personalizzati e la stazione mobile D-RTK 2 ad alta precisione“.