Leader nella realizzazione di droni, la cinese DJI ha alzato il sipario sul nuovo Air 2S che, privo del termine Mavic, raccoglie l’eredità del precedente modello del quale conserva grosso modo il design, forse ora più ammorbidito, equipaggiandolo con diverse migliorie.
A bordo del DJI Air 2S (a partire da 999 euro) vi è un sensore da 1 pollice che permette di scattare foto anche a 20 megapixel: ricorrendo alla modalità SmartPhoto, vengono realizzate 3 foto da “soli 12 megapixel, ma il sistema si occupa di scegliere da sé, via apprendimento approfondito e analisi avanzata delle scene, quella migliore. I video beneficiano di due profili colori a 10 bit (D-Log e HLG) e di uno a 8 bit (Normale) e, sempre tenendo conto degli 8 GB di storage espandibile, possono essere compressi col codec H264 o H265: la risoluzione delle clip migliora, potendosi spingere al 5.4K@30fps, in alternativa al 4K@60fps con 150 Mbps, mentre lo zoom arriva anche ad 8x, se si resta a 1080p@30fps laddove, per i più esigenti, es. per chi desidera video in 4K@30fps o in 2.7K@30fps, si scende rispettivamente a 4 e 6x.
La stabilizzazione è triassiale ed assicura riprese senza uniformate, anche ad alte velocità: il fatto che il sistema di trasmissione del segnale si sia ora evoluto nell’OcuSync 3.0 consente di controllare il drone DJI Air 2S fino a un massimo di 12 km, senza preoccuparsi del timore di perdere il segnale, o anche dello scaricarsi della batteria, considerando che la perfezionata funzione Return-To-Home, in tali circostanze, riporta in automatico il dispositivo al punto preciso di decollo.
Le funzionalità di volo smart già presenti, tra cui Point of Interest 3.0, ActiveTrack 4.0 e Spotlight 2.0, godono di miglioramenti e, a esse, si aggiungono alcune novità, tra cui spicca la modalità Mastershots che vede il drone programmare in automatico un percorso di volo, eseguendo riprese aree in modalità Prossimità, Paesaggio, o Ritratto, per poi ottenere un video praticamente pronto da condividere (via app DJI Fly, con diversi tutorial).
In termini di sicurezza, va annoverato il sistema di allarme che avverte della presenza di elicotteri e aerei che trasmettono i segnali ADS-B, mentre diventa possibile evitare aree soggette a restrizioni di sorvolo, come gli aeroporti, grazie alla tecnologia geofencing GEO 2.0: i sensori anti-ostacoli sono raddoppiati a 4, con l’aggiunta di ulteriori 2 che si occupano di scorgere gli ostacoli anche nel caso si proceda a forte velocità, col muso inclinato. Ciò, in tandem con l’APAS 4.0, cioè il pilota automatico, permette di seguire il soggetto girando intorno, in alto/basso, sopra/sotto, a un eventuale ostacolo.