Byte Mk I: ufficiale il nuovo miniPC di Star Labs con distro Linux

Dopo una lunga assenza, torna a farsi viva la britannica Star Labs che, questa volta, declina con un miniPC la sua passione per il mondo Linux, mettendo in campo il nuovo computer compatto, in salsa AMD, Byte Mk I.

Byte Mk I: ufficiale il nuovo miniPC di Star Labs con distro Linux

Dopo una lunga serie di notebook animati da sistemi operativi a base Linux (culminata con gli Star LabTop e Star Lite), la britannica Star Labs, sempre all’insegna del software libero e aperto (FOSS), ha annunciato un miniPC a base Linux, il modello Byte Mk I, totalmente fondato sull’expertise hardware elaborativo del chipmaker AMD.

Byte Mk I ha una classica forma a scatoletta, con la parte bassa esteticamente seghettata e il tettuccio con l’iconico logo del brand: lungo il perimetro, si trovano le tante porte, fiore all’occhiello di questo dispositivo, formate da un lettore di microSD, da una porta RJ45 per il Gigabit Ethernet, da una USB Type-C (per l’espandibilità e l’alimentazione), da due HDMI per connettere due schermi, a cui vanno ad aggiungersi un poker di USB Type-A, salomonicamente divise tra 2.0 e 3.0 (due per generazione).

L’interno, in fase di configurazione del miniPC Byte Mk I, offre solamente un assetto logico: in particolare, l’utente dovrà farsi bastare il processore octacore (da 1.9 a 4.4 GHz in Turbo) a sedici threads AMD Ryzen 7 5800U, della generazione Cezanne, con microarchitettura Zen 3, realizzazione (by TMSC) a 7 nanometri di litografia, che assicura bassi consumi (il TDP, pur fissato per default a 15 watt, e incrementabile a 25, può essere ridotto sino a 10W). La scheda grafica è sempre la integrata Radeon RX Vega 8, con 8 core unit da 2.000 MHz massimi.

In ragione di tale scelta, la RAM supportata, ad alta efficienza energetica, è la DDR4-3200 (e non la LPDDR4-4266): l’utente avrà discrezionalità nello stabilirne l’ammontare, con un’espansione sino a 64 GB. Lo storage, SSD, potrà essere espanso sino, addirittura, a 6 TB complessivi. Sul piano del software, sarà possibile scegliere, in quota firmware, tra la soluzione (Aptio V) proprietaria e chiusa di American Megatrends, e quella aperta, Coreboot (una sorta di Bios “libero”) supportata dalla Free Software Foundation.

Il sistema operativo sarà sempre una versione preinstallata di Linux, a scelta tra una release classica come Ubuntu 20.04.3 LTS, o un suo spin-off (Kubuntu, Ubuntu MATE, Xubuntu, Linux Mint 20.3 con ambiente grafico Xfce/KDE Plasma /GNOME), senza trascurare, tra le varie opzioni, Manjaro Linux 21.0, MX Linux, e quelle che simulano Windows, come Zorin OS 16.1 (nei livelli Lite, Core, Pro) o elementary OS 6.1.

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