Gli smartwatch Garmin, noti per la loro affidabilità e per le avanzate funzionalità sportive, stanno attraversando un momento difficile a causa di un bug che sta interessando gran parte della loro gamma, vecchia e nuova. A essere coinvolti sono dispositivi di alto profilo, come il Venu 3 e il Forerunner 965, ma anche modelli meno recenti non sembrano essere immuni dal problema.
Il sintomo più evidente del malfunzionamento è la comparsa del logo “IQ“ con un punto esclamativo arancione sul display dello smartwatch. Quando ciò accade, l’orologio si blocca completamente, rendendo impossibile qualsiasi utilizzo. Questo comportamento è legato a un problema nella piattaforma Garmin Connect IQ, in particolare nella funzione Storage.setValue().
Questa funzione viene utilizzata per salvare dati dalle applicazioni o dalle watchface. Tuttavia, nel momento in cui il sistema non riesce a completare questa operazione, si verifica un crash. Di conseguenza, la watchface smette di funzionare e il dispositivo si blocca. Il bug non è una novità: sviluppatori e utenti hanno iniziato a segnalare il problema già da agosto. Un programmatore, in particolare, ha riferito di aver registrato oltre 400.000 crash da allora.
Nonostante le segnalazioni siano state inoltrate ripetutamente a Garmin, l’azienda sembra aver sottovalutato il problema, ignorando le richieste di risoluzione per settimane. Inizialmente, il difetto sembrava limitato a un ristretto numero di modelli, ma con il rilascio di aggiornamenti firmware, il problema si è esteso, coinvolgendo praticamente tutti i dispositivi ancora aggiornati attivamente.
Al momento, l’unica soluzione disponibile per gli utenti è il riavvio del dispositivo. Tuttavia, questa è una misura temporanea: non appena una componente software tenta nuovamente di salvare dei dati, il crash si ripresenta, obbligando a ripetuti riavvii durante la giornata. Le numerose segnalazioni hanno finalmente raggiunto una “massa critica“, spingendo Garmin a riconoscere il problema e a comunicare l’avvio di indagini per identificare le cause del malfunzionamento. Nonostante questa rassicurazione, l’azienda non ha fornito tempistiche precise per il rilascio di un aggiornamento risolutivo. Nel frattempo, gli utenti dovranno continuare a convivere con questo fastidioso inconveniente.