Negli ultimi giorni, Google, Apple e Samsung hanno annunciato novità significative nei loro ecosistemi, spaziando da aggiornamenti software e funzionalità di sicurezza a nuovi dispositivi hardware e interfacce migliorate. Google punta a coniugare sicurezza e libertà per gli utenti esperti, con il mantenimento del sideloading e il restyling delle app Home e Immagini per un’esperienza più fluida e personalizzata. Apple concentra l’attenzione sull’evoluzione dei propri iPhone e sistemi operativi, introducendo miglioramenti grafici e funzionali in iOS, iPadOS e macOS, oltre alla gestione dell’identità digitale con Digital ID e al supporto CarPlay nei veicoli Tesla. Samsung, invece, continua a innovare sia nel settore mobile sia nei notebook e pieghevoli, con il ritorno di Smart Manager, nuovi modelli Galaxy A e S, il Galaxy Z TriFold e il Galaxy Book 6 Pro con GPU Intel Arc, confermando un’attenzione costante a prestazioni elevate, design raffinato e connettività avanzata. Queste novità mostrano come i tre colossi tecnologici stiano simultaneamente affinando software, ecosistemi e dispositivi per rispondere alle esigenze di utenti sempre più esigenti e connessi.
Mondo Google
Android mantiene il sideloading per utenti esperti
Dopo le critiche alla nuova politica di verifica sviluppatori, Google ha annunciato un compromesso sul sideloading: gli utenti esperti potranno continuare a installare app non verificate tramite un flusso avanzato, complesso e nascosto, che minimizza i rischi di truffe. La misura originale mirava a prevenire frodi legate a malware e falsi software di verifica, ma l’azienda ha deciso di tutelare comunque hobbisti e sviluppatori, introducendo account con requisiti ridotti e senza tassa di registrazione, pur con capacità di distribuzione limitata. Le nuove regole entreranno in vigore l’anno prossimo, ma Google continuerà a raccogliere feedback per perfezionare il sistema.
Google sotto la lente dell’UE per la visibilità degli editori
La Commissione Europea ha avviato un’indagine su Google in relazione alla nuova policy di site reputation abuse, con l’obiettivo di valutare il suo impatto sugli editori online. Secondo le segnalazioni di diverse testate europee, l’introduzione delle regole avrebbe provocato un calo di visibilità nei risultati di ricerca per i siti che pubblicano contenuti di partner commerciali, un metodo legittimo di monetizzazione per molte realtà editoriali. La misura, concepita per ridurre lo spam e le pratiche “pay-for-play”, rischia però di penalizzare chi agisce in modo trasparente, limitando la circolazione di contenuti di qualità provenienti da fonti terze. Google difende la propria posizione, sostenendo che la policy è necessaria per garantire risultati affidabili e coerenti e ricordando che autorità come quelle tedesche hanno già validato il corretto funzionamento del sistema anti-spam. Tuttavia, se l’indagine europea dovesse confermare violazioni del Digital Markets Act, il colosso di Mountain View potrebbe ricevere sanzioni fino al 10% del fatturato globale, con possibili interventi strutturali più profondi. L’esito della verifica sarà cruciale non solo per gli editori coinvolti, ma anche per stabilire i confini della regolazione dei servizi digitali in Europa, segnando un precedente significativo nella governance delle piattaforme online.
Google Home si rinnova: esperienza più fluida e controlli rivisitati per una domotica intuitiva
Google ha avviato un importante restyling della sua app Home, già disponibile in anteprima pubblica su Android e iOS, introducendo un’interfaccia più moderna e coerente con la visione di una casa sempre più connessa. L’aggiornamento riguarda soprattutto i controlli di luci, prese e interruttori smart, ora gestibili tramite un design più reattivo e con un feedback tattile che accompagna ogni interazione. Le luci, ad esempio, adottano un nuovo slider per la regolazione della luminosità, con il comando di accensione e spegnimento spostato in alto a destra, mentre l’indicatore visivo cambia forma per segnalare lo stato del dispositivo. Anche il menu a tre puntini viene completamente rivisto, offrendo un pannello a tutto schermo con azioni rapide come la cronologia dei dispositivi o la gestione dei preferiti. La selezione dei colori passa a un carosello orizzontale, arricchito da nuovi controlli di tonalità e temperatura. Oltre al rinnovamento estetico, Google migliora anche l’aspetto tecnico: i dispositivi compatibili con lo standard Matter beneficiano ora del controllo locale su Android, con tempi di risposta più rapidi e una maggiore affidabilità offline. Il risultato è un’app più fluida, piacevole da usare e perfettamente allineata alle esigenze di chi desidera una gestione domestica intelligente, pronta a competere con le piattaforme di Apple e Amazon.
Google rinnova la sua app: arriva la scheda Immagini ispirata a Pinterest
Google ha ufficialmente introdotto la nuova scheda Immagini nella sua app per Android e iOS, un aggiornamento che richiama lo stile di Pinterest ma con un’impostazione più personale e meno social. La funzione, già testata in anteprima nei mesi scorsi, mostra un feed di contenuti visivi selezionati in base agli interessi dell’utente, con il filtro “Per te” attivo di default. In alto, una barra di ricerca consente di effettuare ricerche mirate, anche tramite input vocale o Google Lens, mentre ogni immagine può essere salvata e organizzata in raccolte all’interno della sezione Collezioni, oppure rimossa dal feed con un semplice tocco. L’interfaccia, ora più ricca e interattiva, introduce anche la possibilità di aggiornare i contenuti con la classica gesture pull-to-refresh. Al momento, la distribuzione è iniziata negli Stati Uniti, ma il rilascio globale è atteso a breve. Pur ispirandosi chiaramente all’esperienza visiva di Pinterest, la nuova scheda di Google si distingue per l’approccio più privato: non esistono infatti funzioni social o strumenti di condivisione diretta, trasformando Immagini in uno spazio di scoperta e archiviazione personale di ispirazioni visive. Con questa novità, Big G continua a potenziare la sua app in chiave multimediale, integrando ricerca visiva, intelligenza artificiale e personalizzazione in un unico ambiente, sempre più al centro dell’esperienza digitale quotidiana degli utenti.
Mondo Apple
iPhone 16e e Air: Cupertino valuta il futuro dopo un avvio sottotono
iPhone 16e, lanciato come modello d’ingresso per ampliare la base utenti, e l’iPhone Air stanno registrando vendite inferiori alle aspettative, segnalando una domanda più debole del previsto. Secondo il leaker “Fixed Focus Digital”, la strategia di Apple di proporre dispositivi economici ma completi non ha raggiunto i risultati sperati, mentre la linea iPhone 17 continua a crescere in popolarità e ordini di produzione. In risposta, Cupertino sarebbe già al lavoro sui successori: l’iPhone 17e, atteso per la primavera 2026, dovrebbe introdurre il chip A19 e la Dynamic Island, mentre l’iPhone Air di seconda generazione potrebbe beneficiare di fotocamera aggiuntiva, batteria più capiente e sistema di raffreddamento avanzato, anche se il progetto potrebbe subire ulteriori modifiche. Gli iPhone 16e e Air rimangono comunque strumenti importanti per capire come Apple intende bilanciare prezzo e innovazione nella fascia più accessibile del mercato.
Apple affina iOS, iPadOS e macOS con le seconde beta 26.2
Apple ha rilasciato le seconde beta dei sistemi operativi iOS, iPadOS, watchOS, tvOS, visionOS e macOS 26.2, apportando miglioramenti grafici e funzionali. iOS e iPadOS proseguono l’evoluzione del design “Liquid Glass”, con superfici traslucide e interazioni più dinamiche, mentre le animazioni di sistema risultano più rapide e fluide. CarPlay ora permette di gestire i messaggi fissati direttamente dall’interfaccia, e l’app Games introduce notifiche e funzioni social più complete. macOS Tahoe debutta con “Edge Light”, un anello luminoso virtuale che illumina il volto durante le videochiamate regolando intensità e direzione automaticamente. Le prime beta avevano già portato AirPods Live Translation in Europa, aggiornamenti a Meteo, Freeform, Promemoria e Apple Podcasts, oltre a miglioramenti per sicurezza e accessibilità. Le versioni pubbliche stabili sono previste entro la prima metà di dicembre.
Apple porta l’identità digitale in Wallet: debutta Digital ID con il passaporto USA
Apple introduce Digital ID in Wallet, una funzione che consente di creare un’identità digitale utilizzando i dati del passaporto statunitense, con l’obiettivo di semplificare la verifica dell’identità tramite iPhone o Apple Watch in contesti come i checkpoint TSA di oltre 250 aeroporti americani. Questa soluzione, che non sostituisce il passaporto fisico né consente di viaggiare all’estero, rappresenta un primo passo verso una gestione più evoluta e sicura dei documenti personali. L’attivazione avviene scansionando la pagina del passaporto e leggendo il chip RFID, con un ulteriore controllo biometrico tramite selfie e movimenti del volto. Tutte le informazioni restano cifrate e archiviate solo sul dispositivo, garantendo la privacy e il pieno controllo all’utente, che può scegliere quali dati condividere e autenticarsi sempre tramite Face ID o Touch ID. Con Digital ID, Apple rafforza la sua strategia per trasformare Wallet in un vero portafoglio digitale universale, aprendo la strada a una futura integrazione anche in altri Paesi, dove la digitalizzazione dei documenti è ormai una priorità crescente.
Tesla apre a CarPlay: svolta strategica per rilanciare le vendite
Tesla sta lavorando per integrare Apple CarPlay nei propri veicoli, una decisione che segna un cambio di rotta significativo dopo anni di resistenze da parte di Elon Musk verso l’ecosistema Apple. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’azienda avrebbe già avviato test interni della piattaforma, con l’obiettivo di offrire ai clienti una delle funzioni più richieste in assoluto. Il sistema CarPlay consente di utilizzare una versione ottimizzata dell’interfaccia iPhone per l’infotainment dell’auto, integrando app come Messaggi, Mappe, Musica e il supporto per Siri, oltre a software di terze parti come Spotify o Google Maps. Tesla prevede di inserirlo in una finestra dedicata all’interno del proprio sistema operativo, senza sostituirlo completamente, mantenendo così il controllo su funzioni esclusive come la guida autonoma FSD. La scelta arriva in un momento in cui le vendite della casa di Palo Alto mostrano segnali di rallentamento e molti potenziali acquirenti hanno espresso perplessità proprio per l’assenza di CarPlay. Dopo la chiusura del progetto automobilistico Titan da parte di Apple, i rapporti tra Musk e l’azienda di Cupertino si sono ammorbiditi, complice anche la collaborazione legata alla distribuzione dell’app X e del servizio Grok AI. L’introduzione di CarPlay — nella sua versione standard e con connessione wireless — rappresenterebbe un vantaggio per Tesla in un mercato dove l’esperienza digitale a bordo è diventata un fattore decisivo nelle scelte d’acquisto, e al tempo stesso un successo per Apple, che rafforzerebbe ulteriormente la propria presenza nell’automotive dopo i recenti passi indietro di marchi come GM, Audi e Mercedes.
Mondo Samsung
One UI 8.5 riporta in vita Smart Manager: più potente che mai, ma con qualche limite
Samsung sta preparando il ritorno del celebre Smart Manager nella nuova One UI 8.5, almeno per la versione cinese del sistema, presentandolo come un Device Care potenziato con funzionalità aggiuntive. L’app offre strumenti avanzati per la gestione di batteria, memoria, archiviazione e applicazioni, includendo opzioni per il blocco delle app, accesso a funzioni sperimentali di Labs, scorciatoie rapide per aggiornamenti software e la modalità di manutenzione. Le prime schermate emerse sui social mostrano menu ridisegnati e una moltitudine di opzioni che rendono l’app estremamente completa, sebbene quasi eccessivamente ricca di funzioni. Smart Manager era presente nei vecchi dispositivi Galaxy con Android 6.0 Marshmallow e versioni precedenti, per poi evolversi in Device Care nelle versioni moderne di One UI; ora sembra fare un ritorno sotto forma di app indipendente o modulo Good Lock, seppur con disponibilità limitata al mercato cinese. Nonostante ciò, alcune delle nuove funzionalità potrebbero arrivare anche a livello globale, integrate in Device Care o tramite moduli Good Lock, offrendo agli utenti strumenti più avanzati per il controllo delle prestazioni e della manutenzione del sistema. Il lancio ufficiale di One UI 8.5, che introdurrà questa nuova esperienza, è previsto insieme alla serie Galaxy S26 all’inizio del 2026, con un programma beta su alcuni dispositivi più vecchi che potrebbe partire già entro la fine del 2025.
Galaxy A37: il nuovo medio gamma Samsung inizia a prendere forma
Samsung si prepara a rinnovare la sua fascia media con il Galaxy A37, un modello che segna i primi passi verso il debutto ufficiale previsto per l’inizio del 2026. Dopo il successo del Galaxy A36, l’azienda coreana punta a replicare la strategia di lancio, con la comparsa delle prime build firmware sui server di test, tra cui quella dedicata al modello SM-A376U destinato al mercato statunitense e agli operatori AT&T, Verizon, T-Mobile e UScellular. Questi indizi suggeriscono che, a differenza del predecessore, il Galaxy A37 potrebbe arrivare contemporaneamente in più mercati, compreso quello globale, dove la commercializzazione è attesa entro marzo 2026. Sebbene non siano ancora trapelate informazioni sulle specifiche tecniche, è lecito attendersi miglioramenti graduali, prendendo come riferimento il Galaxy A36, che offriva un display Super AMOLED da 6,7 pollici con risoluzione Full HD+, refresh rate a 120 Hz, luminosità di picco di 1.900 nit, chipset Snapdragon 6 Gen 3, RAM fino a 12 GB, memoria interna da 256 GB, fotocamera principale da 50 megapixel con stabilizzazione ottica e batteria da 5.000 mAh con ricarica rapida da 45 W. Il Galaxy A37 si preannuncia quindi come un erede naturale, con l’obiettivo di consolidare il dominio Samsung nel segmento mid-range attraverso un equilibrio tra prestazioni, autonomia e qualità costruttiva.
Samsung Galaxy A57: Exynos 1680 certificato con Bluetooth 6.1 e performance potenziate
Il prossimo Galaxy A57 sembra pronto a introdurre il nuovo Exynos 1680, progettato per la fascia media ma con miglioramenti significativi rispetto al predecessore Exynos 1580. Recentemente certificato dalla Bluetooth SIG con supporto a Bluetooth 6.1, il chipset promette maggiore efficienza energetica e privacy migliorata nelle connessioni wireless. La CPU octa-core si compone di un core principale fino a 2 GHz, quattro core ad alte prestazioni a 1,95 GHz e tre core ottimizzati per l’efficienza a 1,7 GHz, mentre la GPU XClipse 550 basata su RDNA 3.5 di AMD, con due unità di calcolo a 1.306 MHz, garantisce un netto incremento della potenza grafica rispetto al modello precedente. Grazie a queste caratteristiche e alle certificazioni già ottenute, Samsung sembra pronta a presentare ufficialmente l’Exynos 1680 e il Galaxy A57 nei prossimi mesi, confermando l’attenzione della casa coreana a coniugare connettività avanzata e prestazioni elevate nei suoi dispositivi intermedi.
Galaxy S21 FE e One UI 8.0: utenti segnalano linee verdi sui display OLED
Dopo l’aggiornamento a One UI 8.0 basata su Android 16, diversi utenti del Galaxy S21 FE hanno iniziato a segnalare la comparsa di linee verdi o rosa sui display OLED dei loro dispositivi. Il fenomeno sembra manifestarsi immediatamente dopo l’installazione in alcuni casi, mentre in altri emerge dopo qualche tempo, suggerendo che l’aggiornamento possa contribuire al surriscaldamento del pannello, accelerando difetti già presenti o latenti. La causa reale rimane legata alla tecnologia OLED, nota per essere sensibile a stress termici o difetti interni, mentre il software non provoca direttamente il guasto. La situazione è resa più complicata dal fatto che i Galaxy S21 FE coinvolti sono ormai fuori garanzia, costringendo molti utenti a considerare riparazioni a pagamento, mentre altri sperano in un intervento volontario di Samsung attraverso programmi di sostituzione o assistenza gratuita. Ad oggi, l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, lasciando la comunità in attesa di eventuali risposte.
Galaxy S26: tra velocità potenziata e design estremo, Samsung alza l’asticella
La serie Galaxy S26 di Samsung si prepara a un debutto che promette di ridefinire ancora una volta gli standard del segmento premium. Le indiscrezioni più recenti confermano che l’intera linea adotterà RAM LPDDR5X, la stessa tecnologia già impiegata nei Galaxy S25, ma con una velocità superiore pari a 10,7 GBps, contro gli 8,5 GBps della generazione precedente. Una scelta che consente prestazioni più elevate pur mantenendo un’ottima efficienza energetica, con il modello Ultra che potrebbe arrivare in una variante esclusiva da 16 GB di RAM destinata ai mercati più importanti. Parallelamente, sono emerse in rete le immagini del presunto Galaxy S26 Edge, un prototipo che avrebbe dovuto rappresentare lo smartphone più sottile mai realizzato da Samsung, con uno spessore record di appena 5,5 millimetri. Nonostante il progetto sembri essere stato accantonato, il dummy mostrato conferma l’attenzione maniacale del marchio per l’eleganza e la cura costruttiva, mantenendo un design raffinato e una doppia fotocamera verticale simile al modello precedente. Il possibile abbandono della variante Edge evidenzia come Samsung stia ancora definendo la strategia per i suoi top di gamma, bilanciando innovazione, design e concretezza commerciale, in un contesto in cui la concorrenza — soprattutto Apple — continua a spingere verso soluzioni sempre più sottili e leggere.
Samsung Galaxy Z TriFold: il pieghevole a tre pannelli con fotocamera da 200 megapixel e potenza estrema
Il Samsung Galaxy Z TriFold si prepara a debuttare come il pieghevole più ambizioso mai realizzato dal colosso sudcoreano. Secondo le indiscrezioni più recenti, il dispositivo sarà presentato ufficialmente il 5 dicembre e porterà con sé un design a tripla cerniera capace di trasformarlo in un vero tablet da 10 pollici una volta aperto, mentre da chiuso offrirà un pratico display esterno da 6,5 pollici con luminosità di picco di 2.600 nit, contro i 1.600 nit dello schermo interno. Il cuore del dispositivo sarà il nuovo chipset Qualcomm Snapdragon 8 Elite, affiancato da un massimo di 16 GB di RAM e fino a 1 TB di memoria interna, per prestazioni da top di gamma assoluto. Sul fronte fotografico spicca il sensore principale da 200 megapixel, lo stesso montato su Galaxy S25 Ultra e Z Fold 7, capace di offrire una qualità d’immagine ai vertici della categoria. L’autonomia sarà garantita da una batteria tripla da 5.600 mAh, un primato per i pieghevoli Samsung, mentre il sistema operativo sarà Android 16 con interfaccia One UI 8.0. Le dimensioni variano da 3,9 a 4,2 millimetri quando è aperto, raggiungendo i 14 millimetri una volta completamente chiuso, a conferma di un progetto estremamente complesso e raffinato. Secondo le prime anticipazioni, la disponibilità del Galaxy Z TriFold sarà inizialmente limitata a pochi mercati, scelta che conferma l’intento di Samsung di testare con attenzione la risposta del pubblico verso una categoria di dispositivi destinata a ridefinire il concetto stesso di pieghevole premium.
Samsung Galaxy Book 6 Pro debutta con la nuova GPU Intel Arc
Il Samsung Galaxy Book 6 Pro si prepara a diventare il primo notebook a sfruttare la nuova GPU Intel Arc B390, segnando un salto significativo nelle prestazioni grafiche integrate. Secondo leak emersi su Geekbench, il laptop monterà processori Intel Core Ultra Serie 3 con GPU fino a 12 core Xe3 e clock di 2,5 GHz, mentre sono previste varianti con 10, quattro o due core per diverse esigenze di performance. I benchmark preliminari OpenCL mostrano che le prestazioni grafiche della Arc B390 si avvicinano a quelle di GPU dedicate come NVIDIA GeForce GTX 1650 Ti e RTX 3050, un risultato notevole per una scheda integrata. Il Galaxy Book 6 Pro potrebbe arrivare con 32 GB di RAM, di cui 16,4 GB dedicati alla GPU per attività più pesanti, contribuendo ai risultati elevati osservati nei test. Nonostante la serie Core Ultra 300 sia ufficialmente prevista per il 2026, non ci sono ancora dettagli sulla data di lancio ufficiale del notebook, ma la combinazione di CPU e GPU promette di posizionare Samsung come pioniere nell’adozione della nuova piattaforma Panther Lake.