L’ecosistema tecnologico continua a evolversi rapidamente, con Apple, Google e Samsung che introducono aggiornamenti significativi per i loro dispositivi e piattaforme. Ecco di seguito tutte le novità, brand per brand.
Mondo Apple
Dynamic Island anche sui modelli economici: iPhone 17e conferma i progressi Apple
Secondo gli ultimi rumor, il prossimo iPhone 17e introdurrà la Dynamic Island anche nella versione più economica, portando uno degli elementi distintivi dei modelli Pro su tutta la linea. Nonostante l’assenza del display Pro Motion con refresh rate a 120 Hz, il dispositivo manterrà un pannello OLED a 60 Hz, garantendo comunque un’esperienza visiva di qualità. L’indiscrezione proviene dal leaker cinese Digital Chat Station, che conferma come Apple voglia equilibrare innovazione e compromessi per differenziare il 17e dai modelli superiori. La finestra di lancio è prevista per la prima metà del 2026, seguendo il consueto ciclo annuale della casa di Cupertino.
Apple potenzia l’iPad con nuove app native per audio e video
Apple sta lavorando a diverse nuove app native per iPad che puntano a rendere il tablet sempre più produttivo, colmando alcune limitazioni software percepite dagli utenti. Tra le novità più interessanti ci sono app companion per Logic Pro e Final Cut Pro, come MainStage, Motion e Compressor, oltre all’app di fotoritocco avanzata Pixelmator Pro, recentemente acquisita da Apple. Queste applicazioni permetteranno di gestire in modo più approfondito la produzione audio e video direttamente su iPad, avvicinando l’esperienza d’uso a quella di un Mac. Gli indizi arrivano dagli ID presenti sull’App Store, confermando la prossima disponibilità senza però indicazioni precise sulle tempistiche di rilascio. L’integrazione di queste app, insieme a Final Cut Pro e Logic Pro già disponibili, offrirà agli utenti strumenti professionali con funzionalità specifiche come la gestione di esibizioni dal vivo, la compressione di file multimediali, la creazione di titoli ed effetti 2D e 3D, e l’elaborazione avanzata di immagini. Su iPad, tutte le app richiedono un abbonamento mensile, mentre su Mac il pagamento avviene una tantum, con prezzi che variano tra 230 e 350 euro per le applicazioni principali e poche decine di euro per le companion e Pixelmator. Con queste mosse, Apple punta a trasformare l’iPad in una piattaforma sempre più versatile e vicina alle esigenze di professionisti e creativi, colmando il divario con i computer desktop.
Spotify si rifà il look su Apple TV: interfaccia nativa e nuove funzionalità
Spotify ha finalmente lanciato una versione completamente rinnovata della sua app per Apple TV, offrendo un’esperienza utente più fluida e vicina agli standard delle piattaforme concorrenti. La nuova app è stata ricostruita praticamente da zero, con un design allineato a tvOS, una maggiore reattività e funzionalità aggiuntive che rispondono direttamente ai feedback degli utenti. Tra le novità principali figurano miglioramenti nella riproduzione di video e podcast, la possibilità di controllare la riproduzione tramite Spotify Connect, la visualizzazione dei testi delle canzoni e suggerimenti personalizzati da Spotify DJ. Inoltre, è ora possibile gestire la coda e modificare la velocità di riproduzione dei contenuti video e audio. Questa ristrutturazione segna un passo importante per Spotify, che finora aveva offerto un’esperienza limitata su Apple TV, con un’interfaccia essenzialmente ingrandita dalla versione mobile. Ora l’app si pone in linea con Apple Music, offrendo un’esperienza più curata e funzionale per chi utilizza il set-top box Apple. Il lancio coincide con il periodo in cui Apple dovrebbe annunciare un aggiornamento della Apple TV 4K, consolidando il tempismo strategico della distribuzione.
Mondo Google
Google rivoluziona AI Studio con Vibe Coding: sviluppare app AI diventa un’esperienza visiva e immediata
Google ha introdotto una nuova versione di AI Studio che trasforma radicalmente il modo in cui si creano applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, grazie al debutto di “Vibe Coding”, un’interfaccia completamente ridisegnata che consente di passare da un semplice prompt a un’app funzionante in pochi minuti. Questa modalità elimina la necessità di gestire manualmente le chiavi API o collegare diversi modelli, semplificando ogni fase dello sviluppo. L’utente può descrivere la propria idea, come un generatore di video con Veo o un editor d’immagini tramite Nano Banana, e lasciare che AI Studio, supportato dai modelli Gemini, colleghi in autonomia tutto ciò che serve. L’inedito pulsante “I’m Feeling Lucky” aggiunge un tocco di creatività, permettendo di esplorare nuovi progetti o prototipi senza dover iniziare da zero. A completare l’esperienza arriva una Galleria App completamente riprogettata, ora una vetrina visiva che mostra esempi concreti di ciò che si può realizzare con Gemini, offrendo anche codice di partenza e funzioni di remix per personalizzare i progetti. Durante la creazione, una nuova schermata di caricamento, “Brainstorming Loading Screen”, propone suggerimenti intelligenti generati da Gemini per stimolare nuove idee mentre l’app viene assemblata. Non meno innovativo è l’“Annotation Mode”, che consente modifiche visive dirette: basta selezionare un elemento e impartire comandi in linguaggio naturale, come “Rendi blu questo pulsante” o “Anima questa immagine da sinistra”, per vedere il risultato in tempo reale, senza toccare una sola riga di codice. In caso di superamento della quota gratuita, AI Studio permette ora di aggiungere temporaneamente la propria chiave API, garantendo continuità di lavoro fino al ripristino del limite. Tutte queste novità puntano ad abbattere le barriere alla creazione di app AI, rendendo lo sviluppo accessibile anche ai non programmatori. L’obiettivo di Google è chiaro: unire creatività, intelligenza artificiale e semplicità d’uso in un unico ecosistema che permetta a chiunque di costruire strumenti innovativi in modo fluido e naturale. Le nuove funzionalità di Vibe Coding sono già disponibili in Google AI Studio, insieme a una playlist su YouTube che illustra con esempi pratici come sfruttare al meglio le potenzialità dei modelli Gemini.
Gemini Drops: le novità AI di Google di ottobre in un colpo d’occhio
Il Gemini Drop di ottobre porta con sé aggiornamenti significativi per l’ecosistema AI di Google, segnando un passo avanti sia in termini di creatività che di produttività. Veo 3.1 si conferma protagonista, permettendo di generare video dall’aspetto estremamente realistico, con una resa dei dettagli ambientali e dell’illuminazione di alto livello; strumenti come Ingredients to Video, Frames to Video ed Extend rendono possibile la gestione completa delle scene, mentre le funzioni di editing Insert consentono di aggiungere o rimuovere elementi con precisione. Parallelamente, Gemini 2.5 Flash migliora la capacità dell’AI di fornire spiegazioni dettagliate e organizzate, interpretare immagini complesse e guidare l’utente passo dopo passo in argomenti articolati. Canvas semplifica la creazione di presentazioni, generando diapositive complete di immagini e temi a partire da un argomento o da fonti caricate, mentre il rendering LaTeX aggiornato consente di copiare, modificare e scaricare formule in PDF con semplicità. Infine, Gemini si evolve anche come assistente vocale per Google TV, suggerendo contenuti personalizzati, aggiornamenti sulle stagioni delle serie e video di supporto su YouTube, trasformando l’esperienza di intrattenimento in un’interazione più fluida e intelligente.
Arriva “Wellness”: il nuovo Gem di Google dedicato a salute e mente
Google amplia la sua famiglia di “Gems” con “Wellness”, un assistente AI progettato per supportare gli utenti nella cura quotidiana del corpo e della mente: offre consigli nutrizionali personalizzati, piani di allenamento adattati a tempo, luogo e obiettivi, esercizi di mindfulness, meditazioni guidate e spunti per la scrittura riflessiva, oltre a funzionalità di monitoraggio dei progressi e motivazione costante, il tutto integrato nell’ecosistema Gemini senza richiedere app aggiuntive.
Google Earth diventa uno strumento predittivo: Gemini guida l’analisi ambientale e climatica
Google porta l’intelligenza artificiale a un livello superiore integrando Gemini all’interno di Google Earth, trasformando la piattaforma in uno strumento capace di analisi geospaziali avanzate. La nuova funzione consente agli utenti di interagire direttamente con il sistema, utilizzando Geospatial Reasoning per interpretare immagini satellitari, mappe demografiche e dati ambientali in tempo reale. Grazie a questa tecnologia, diventa possibile individuare aree a rischio in caso di eventi meteorologici estremi, monitorare la qualità dell’acqua potabile, identificare fioriture di alghe o valutare la vulnerabilità di comunità a fenomeni naturali come tempeste di sabbia o periodi di siccità. La piattaforma consente inoltre di integrare dati personalizzati con quelli dei modelli Earth AI, fornendo analisi predittive basate su condizioni del suolo, popolazione e fattori ambientali. Questo approccio rende Google Earth uno strumento prezioso non solo per la ricerca scientifica e accademica, ma anche per la pianificazione urbana, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la preparazione a eventi climatici. Gli abbonati ai piani Google AI Pro e Ultra negli Stati Uniti avranno accesso prioritario alla chat integrata, con limiti di utilizzo più estesi, mentre l’espansione della funzione ai piani professionali avanzati arriverà nelle prossime settimane, aprendo nuove opportunità per una gestione intelligente e predittiva del territorio.
Chrome si rifà il look con Material 3 Expressive: dettagli e novità dell’UI
Con la versione 141 per Android, Google completa il restyling di Chrome iniziato in estate, adottando pienamente i principi del Material 3 Expressive. I pulsanti del menu overflow, come quelli per avanzamento, segnalibri e download, sono ora inseriti in contenitori circolari, mentre l’icona dei segnalibri si trasforma in un quadrato arrotondato colorato quando la pagina è già salvata, rendendo più immediata l’interazione. Anche la griglia delle schede beneficia di modifiche: il pulsante “+” e i selettori di schede, Incognito e Gruppi adottano quadrati arrotondati con colorazioni dinamiche personalizzabili dall’utente, migliorando la distinzione visiva. La barra degli indirizzi riceve un tocco di Material 3 Expressive con indicatori arrotondati, sebbene non ancora visibile a tutti. Nonostante il redesign, Chrome mantiene le dimensioni compatte dei pulsanti, confermando l’approccio di Google a un’interfaccia elegante ma funzionale.
Android 17 potrà integrare EyeDropper, il selettore di colori che avvicina il sistema ai PC
La più recente versione Canary di Android ha rivelato l’arrivo di EyeDropper, un nuovo strumento nativo pensato per integrare un selettore di colori direttamente nel sistema operativo. Questa funzionalità permetterà agli utenti di identificare tonalità con precisione e applicare codici colore in applicazioni professionali, come editor di immagini, senza dover ricorrere a soluzioni esterne. La novità evidenzia l’intenzione di Google di avvicinare Android all’esperienza desktop, soprattutto grazie al supporto per periferiche come mouse e tastiera, e prende spunto da strumenti analoghi presenti nella versione desktop di Chrome. EyeDropper sarà accessibile tramite API di sistema, consentendo agli sviluppatori di catturare lo schermo, selezionare colori con una lente d’ingrandimento e ottenere il codice corrispondente direttamente, senza dover importare librerie di terze parti. Non esiste ancora una data ufficiale di rilascio, ma si prevede che la funzionalità debutterà con Android 17, rafforzando l’obiettivo di rendere il sistema più versatile e adatto a un utilizzo professionale avanzato.
Mondo Samsung
Galaxy Trifold: il pieghevole a doppia cerniera di Samsung resterà lontano dall’Europa
Il primo Galaxy Trifold di Samsung, il dispositivo con display a doppia piega che promette di rivoluzionare il segmento dei pieghevoli, si prepara a un lancio molto selettivo: confermato ufficialmente da Samsung, il nuovo smartphone arriverà inizialmente solo in alcuni mercati asiatici come Corea del Sud, Cina, Singapore e Taiwan, con una possibile estensione agli Emirati Arabi Uniti, mentre Stati Uniti ed Europa sembrano esclusi. La decisione riflette sia la produzione limitata — appena 50.000 unità previste per la prima generazione — sia il prezzo elevato, stimato oltre i 3.000 dollari, che lo colloca immediatamente nella fascia superpremium e restringe il target a un pubblico di nicchia. Gli ultimi rumor, confermati dal noto leaker Evan Blass, ribadiscono quindi che si tratta di un debutto “esplorativo”, pensato più per testare la risposta del mercato e mostrare le capacità tecnologiche di Samsung che per una distribuzione di massa, confermando la strategia del colosso coreano di introdurre innovazioni di punta in maniera graduale, prima di valutarne eventuali ampliamenti nei mercati globali.
Galaxy XR svela la sua arma segreta: la porta USB Type-C per accessori
Il visore Galaxy XR di Samsung nasconde un dettaglio sorprendente che potrebbe cambiare le regole del gioco nel settore della realtà mista: una porta USB Type-C integrata sotto uno sportellino laterale, non menzionata nella scheda tecnica ufficiale né nelle pagine promozionali. Questa soluzione consente di collegare direttamente accessori esterni come tastiere, mouse, chiavette USB, hard disk portatili, DAC audio, webcam compatibili UVC, adattatori HDMI o Ethernet, e persino hub per gestire più dispositivi simultaneamente, ampliando notevolmente le possibilità d’uso del visore. La connessione cablata permette inoltre di riprodurre contenuti multimediali da memorie esterne o di visualizzare segnali video in tempo reale provenienti da altre sorgenti, come fotocamere o console portatili, offrendo un livello di flessibilità che contrasta con il modello di Cupertino, che richiede adattatori costosi e limitati agli sviluppatori. Questo dettaglio, emerso nelle prime prove pratiche, conferma la strategia di Samsung di mantenere un approccio aperto e versatile, trasformando il Galaxy XR in un dispositivo non solo competitivo sul piano tecnico, ma anche potenzialmente più appetibile per gli utenti che cercano libertà e interconnessione senza vincoli.