Apple brevetta il bon ton e censura le parolacce dall’audio streaming

Dagli States è appena trapelata una notizia che ha fatto molto discutere gli utenti della rete, specie per le implicazioni in fatto di libertà d'espressione. Apple avrebbe brevettato un sistema di censura delle parolacce su tutti i flussi audio...

Apple brevetta il bon ton e censura le parolacce dall’audio streaming

In queste ore è trapelata la notizia di un brevetto Apple che permetterebbe di censurare parolacce e contenuti discutibili da ogni fonte che abbia un flusso audio. Pensate un po’ a come ne uscirebbero i testi dei rapper americani dalla correzione educativa brevettata da Apple…

Il brevetto, in verità, non è recente essendo stato depositato nel 2014. Tuttavia, come spesso accade, è emerso solo in seguito quando i documenti ed i disegni con i quali è corredato sono stati resi pubblici in seguito alla concessione del brevetto.

Il nome del brevetto di cui stiamo parlando è “US Patent Application for Management, Replacement and Removal of Explicit Lyrics during Audio Playback Patent Application” e consiste in “dispositivi, metodi e tecniche” per sostituire parole o espressioni discutibili da fonti quali streaming online, canali audio delle TV, riproduzione di musica ed audiobook. Persino le radio online subirebbero tale trattamento di “purificazione”.

Nello specifico, per quanto si possa parlare di dettagli, il brevetto in oggetto funzionerebbe più o meno così: il flusso audio entrerebbe nel sistema di trattamento e qui le parole ed i testi verrebbero analizzati. In caso di riscontro positivo, l‘espressione incriminata verrebbe silenziata, sostituita con un beep, o – nel caso di un audiolibro – con un’espressione alternativa.

È chiaro che un tale sistema “educativo”, se mai dovesse vedere la luce, dovrebbe attingere a mani basse sull’Intelligenza Artificiale perché un sistema di correzione puramente automatico genererebbe falsi positivi a iosa e non osiamo immaginare a quali correzioni andrebbero incontro i testi dei podcast satirici di Brignano o quelli musicali del rapper Eminem.

A parte questo, diversi utenti – nel venire a conoscenza di questa notizia – hanno già gridato allo scandalo ed alla censura ma è bene ricordare che già da tempo, negli States, vige la tradizione di registrare le canzoni più forti in una duplice copia. C’è quella “naturale” (aka “uncensored”), ad esempio per i live, e quella “clean”, destinata ad andare nelle radio.

E pensare che, secondo alcune ricerche, chi dice molte parolacce ha un linguaggio più ricco

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