Yari Carrisi, la condanna per l’offesa shock a Barbara D’Urso

Il figlio di Al Bano è stato ritenuto colpevole e condannato per un'offesa shock a Barbara D'Urso: ecco cosa ha augurato Yari Carrisi alla conduttrice Mediaset.

Yari Carrisi, la condanna per l’offesa shock a Barbara D’Urso

I fatti risalgono allo scorso 21 aprile, quando tutta Italia doveva fare i conti con il lockdown imposto dal Governo a causa dell’emergenza Coronavirus che ha messo in ginocchio il nostro Paese. Ricordiamo che, quando quasi tutti i programmi televisivi erano stati sospesi per via dello stato di allarme per il Covid-19, l’inarrestabile Barbara D’Urso ha continuato la conduzione dei suoi programmi, anche senza pubblico.

Quindi, il contenitore pomeridiano da lei condotto “Pomeriggio Cinque” ha continuato la sua messa in onda quotidiana. Proprio durante una puntata in diretta, è successa una cosa che ha urtato i nervi di Yari Carrisi, il figlio di Al Bano, che non ha trattenuto la sua disapprovazione e si è lanciato su Instagram scrivendo un’offesa scioccante diretta alla D’Urso che ora sta per pagare a caro prezzo.

L’offesa di Yari Carrisi a Barbara D’Urso

Il ragazzo, accecato dalla rabbia e come riportato sul sito dei Trash Italiano, ha augurato la morte alla conduttrice: “La Durso deve morire” ha scritto in una Instagram Story. Tutto questo nervosismo è stato causato da un servizio mandato in onda su Canale 5 che riguardava Al Bano e Loredana Lecciso. In quell’occasione la D’Urso aveva lanciato il gossip di un possibile riavvicinamento dei due che in quel momento si era riuniti con i figli in seguito proprio al lockdown.

Quando Yari Carrisi ha capito la gravità del suo gesto, ha cercato di correre ai ripari giustificandosi nel modo che riteneva più opportuno, ma che evidentemente non ha convinto il giudice. In pratica, il ragazzo ha dichiarato che quell’offesa non era rivolta alla persona della D’Urso, ma più ampiamente al suo programma.

Dicevamo che questa linea di difesa non ha convinto, soprattutto perché Carrisi oltre alla pubblicazione di quel messaggio, ha condiviso anche alcuni commenti dei suoi followers che appoggiavano in pieno le sue parole: “Hai ragione!”, e ancora: “Come minimo, il male va abolito“.

Questo particolare ha convinto che l’offesa fosse proprio diretta a Barbara D’Urso e non alla trasmissione che stava conducendo in quel momento. Proprio per questo motivo, oggi 16 ottobre, è stata emessa la condanna che vede Yari Carrisi colpevole per le accuse che gli sono state rivolte e cioè per aver in qualche modo leso la reputazione e l’onore della D’Urso usando un mezzo tanto utilizzato come il social network in questione.

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