C’è chi lo conosce come Lino Banfi, chi come Oronzo Canà e chi, semplicemente, come Nonno Libero. Un’icona della comicità italiana, un attore che ha fatto ridere intere generazioni e che, da qualche anno, ha deciso di portare la sua Puglia anche a tavola. L’Orecchietteria Banfi, il suo ristorante nel cuore di Roma, è diventato un punto di riferimento per chi vuole assaporare piatti tipici pugliesi in un’atmosfera che celebra la sua lunga carriera. Il locale, situato in Via Giuseppe Gioachino Belli 116, a pochi passi da Castel Sant’Angelo, è un vero e proprio omaggio alla sua terra d’origine e alla sua storia artistica. Le pareti sono decorate con locandine dei suoi film più celebri, scene di Un medico in famiglia e riferimenti ai suoi personaggi più iconici. Ogni dettaglio è pensato per far sentire i clienti immersi nel mondo di Lino Banfi, con quel tocco di ironia e calore tipico della sua personalità. Ma com’è davvero l’esperienza gastronomica? E, soprattutto, quanto costa mangiare all’Orecchietteria Banfi?
Il menù: un viaggio nei sapori della Puglia
Il menù dell’Orecchietteria è un tributo alla tradizione pugliese, con piatti iconici reinterpretati con un pizzico di creatività. Le protagoniste assolute sono ovviamente le orecchiette, servite in diverse varianti, dalle classiche cime di rapa alla versione più ricercata con grano arso, alici, spuma e pane tostato. Uno dei piatti più particolari è la porca Puttena, un nome che strizza l’occhio alla celebre espressione di Banfi. Si tratta di una pasta dal sapore deciso, con pomodoro, olive, capperi, olio in camicia, prezzemolo e friselle sbriciolate, che regala una combinazione di consistenze croccanti e cremose. Tra gli antipasti spicca la burrata di Andria con pomodorini secchi, alici e scorza di limone, mentre tra i secondi sono molto apprezzate le polpette fritte con fonduta e cipolla caramellata, dal sapore intenso e dalla panatura croccante. Un altro must è il Pasqualotto, un panzerotto fritto con ripieno di stracciatella, cime di rapa e alicetta, spesso offerto dalla casa.
Il conto finale: tra sorprese e commenti
Ma veniamo al punto che ha fatto discutere di più: il prezzo. La content creator Giuliacrossbow, che ha recensito il ristorante su YouTube, ha condiviso il dettaglio dello scontrino, che ha generato reazioni contrastanti tra gli utenti.
Ecco il riepilogo del conto:
1)Pane e servizio: 4 euro
2)porca Puttena: 13 euro
3)Orecchiette al grano arso: 13 euro
4) Burrata di Andria: 12 euro
5)Polpette fritte: 20 euro
6)Bevande: non specificate
Totale: 78 euro Un prezzo che, secondo alcuni, è giustificato dalla qualità e dall’esperienza offerta, mentre altri lo ritengono elevato per una trattoria a tema. Il panzerotto offerto dalla casa è stato apprezzato, ma il costo complessivo ha comunque suscitato dibattiti sui social.
L’esperienza vale il prezzo?
Il vero valore dell’Orecchietteria Banfi, però, non si misura solo nello scontrino. Il locale rappresenta un mix di cucina, nostalgia e omaggio a un’icona italiana. Chi sceglie di cenare qui lo fa non solo per il cibo, ma anche per vivere un’esperienza immersiva nel mondo di Lino Banfi, tra riferimenti cinematografici e piatti che raccontano una storia. A gestire il ristorante oggi è la figlia dell’attore, Rosanna Banfi, che cura la qualità della cucina e mantiene vivo il legame con le radici pugliesi della famiglia.
Lino Banfi, pur non essendo presente quotidianamente, ha dichiarato di essere ancora coinvolto nel progetto e di apprezzare l’entusiasmo dei clienti che visitano il suo locale. In definitiva, se siete fan di Lino Banfi e della cucina pugliese, una cena qui è più di un semplice pasto: è un viaggio nei sapori della tradizione e nei ricordi di una carriera straordinaria. Quanto al prezzo, resta una questione di prospettiva: per alcuni è un’esperienza che vale la spesa, per altri il conto potrebbe essere più leggero. E voi, sareste disposti a spendere 78 euro per una cena all’Orecchietteria Banfi?