Venti anni fa, da una costola del trono classico di “Uomini e Donne“, è nato il trono over: il programma è partito in sordina, ma anno dopo anno, è riuscito a superare in ascolti la versione dei giovani. In occasione di questo anniversario, sono stati intervistati i due opinionisti storici della trasmissione: Gianni Sperti e Tina Cipollari.
Quest’ultima, con la sua solita sagacia e ironia, ha ricordato episodi salienti che hanno fatto la storia del programma. Alla domanda quale fosse stato il momento che le ha provocato maggiore rabbia, non si è tirata indietro e ha svelato la situazione più fastidiosa vissuta negli studi di Canale 5 in questi venti anni.
Uomini e Donne, trono Over: i ricordi di Tina Cipollari
Pur ammettendo la difficoltà di trovarne solo uno, considerando il suo caratterino tutto pepe, il momento che più le ha creato nervosismo è stato quando Gemma Galgani, quel famigerato 4 settembre, ha deciso di interrompere ogni rapporto con Giorgio Manetti. Nonostante negli ultimi mesi avesse descritto il cavaliere come un principe azzurro, di botto decise di non uscire dalla trasmissione con lui, spiegando che la decisione era stata presa perché Manetti aveva dichiarato che sarebbe uscito con lei, ma senza amore: “Ha deciso improvvisamente di lasciarlo senza preavviso, per poi piangere per tutti i mesi successivi avendo deciso di riconquistarlo. Quello è stato uno degli episodi che mi ha più incattivita in tutto il Trono Over“.
Rivela, inoltre, che il cavaliere più apprezzato in questi anni è stato senza dubbio proprio Giorgio Manetti che descrive come “un uomo d’altri tempi, di classe e una perdona di cultura“. Poi precisa che tra lei e Gemma non potrà mai esserci alcuna amicizia, la loro diversità nel vedere le cose non le farà mai avvicinare.
Parlando poi del suo abbigliamento, dichiara che non la vedremo mai in jeans e maglione. Il suo personaggio ormai è improntato con gli abiti appariscenti, in linea con il suo modo di fare: “Per me l’abito da sera ė indispensabile, quindi non lo abbandonerò mai. Tina è così!”.