U&D, a 10 anni dalla morte dell’ex tronista Antonello Zara parla il padre: “Poteva salvarsi, chi l’ha ucciso è stato crudele”

Il 7 agosto 2008, i sogni e le speranze dell'ex tronista Antonello Zara si sono purtroppo infranti sull'asfalto di una strada a Porto Cervo. Ricordato come il 'tronista gentiluomo, a dieci anni dalla sua morte, il papà Valter chiede ancora giustizia.

U&D, a 10 anni dalla morte dell’ex tronista Antonello Zara parla il padre: “Poteva salvarsi, chi l’ha ucciso è stato crudele”

Era il 7 agosto 2008 quando Antonello Zara, conosciuto da tutti come “il tronista gentiluomo” per i suoi modi garbati, fu travolo ed ucciso mentre era in sella al suo motorino su una strada di Porto Cervo. Oggi sono dunque 10 lunghi anni che Antonello non c’è più e proprio per questo motivo, il padre Valter Zara, ha voluto rilasciare un’intervista a ‘Studio Aperto‘ per chiedere quella giustizia che purtroppo non è mai arrivata.

“Sono dieci anni che mi faccio delle domande e nessuno mi ha mai risposto. Non ho mai visto in faccia chi ha ammazzato mio figlio” ha infatti tuonato il signor Zara. Era l’estate del 2008 e Antonello era in Sardegna per trascorrere le vacanze estive in compagnia di alcuni amici. Dopo una bellissima serata in discoteca, il giovane aveva deciso di ritornarsene a casa a bordo del suo scooter.

Nel frattempo un giovane di 22 anni stava avanzando contromano a bordo della sua vettura lanciata a folle velocità centrando in pieno Antonello e lasciandolo sull’asfaldo senza vita. Il signor Zara ha voluto ricordare tutti i particolari dell’incidente: “Lui era sul rettilineo. Questa macchina, per me, è andata a sbattere contro un muretto e dopo ha preso in pieno Antonello. Mezz’ora dopo Antonello non c’era più”.

Il ragazzo colpevole di quell’orrendo incidente è stato solamente condannato al pagamento di una multa di 231 euro e a un anno di reclusione con pena sospesa. Il padre di Antonello, ancora oggi non ci sta e ha voluto rimarcare il fatto che se il ventiduenne avesse chiamato i soccorsi, Antonello forse si sarebbe potuto salvare: “Non ha mai chiamato i soccorsi, poi la Polizia di Stato lo ha lasciato andare via perché era stanco dopo aver ammazzato mio figlio. Mai una parola, mai un biglietto. Bastava chiamare il 118, quando tu tamponi e ammazzi contromano non è un incidente è un assassinio, è un delitto”.

Nel 2012, è stata posta una targa per ricordarlo all’interno del parco dove Antonello Zara giocava da bambino, in piazza Marinai d’Italia a Verona. Papà Valter e mamma Patrizia hanno confessato di vedere quella targa come un raggio di sole dopo la delusione data loro dalla giustizia italiana.

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