Maria Luisa Gavazzeni è una donna forte, con un carattere d’acciaio che l’ha aiutata negli anni più bui, dopo la perdita del marito Nicola Trussardi e subito dopo del figlio Francesco, entrambi deceduti in seguito a incidenti stradali. Non nasconde di aver attraversato un vero inferno, arrivando anche a pensare al suicidio, ma per fortuna quel periodo, seppur sempre doloroso, è riuscita in qualche modo a superarlo.
Una vita di dedizione alla famiglia, un amore con Nicola Trussardi che è iniziato all’età di 16 anni per lei e 18 per lui. Dal loro amore sono nati i loro 4 figli: Beatrice, Francesco, Gaia e Tomaso. Quattro caratteri diversi, ma ognuno con una propria veleità che spiccava fin da piccoli: “Beatrice da piccola ti incantava, con i suoi capelli biondi: aveva già un carattere puntiglioso, una tosta. Francesco voleva girare per la casa con il suo camion, lei lo ostacolava. Gaia era pazzesca, cantava, si sdraiava per terra .Tomaso è sempre stato speciale. A pochi mesi già si affacciava dalla culla poggiando il gomito e guardandosi intorno. Quando si è messo a studiare Filosofia mi faceva una capa tanta sui massimi sistemi. Ha un talento per i motori: una volta ha corretto persino Pininfarina. E cammina come suo padre”.
L’attaccamento alla famiglia e l’amicizia con Vittorio Feltri
Consapevole delle sue doti, ha affermato di essere una suocera amata e una nonna benvoluta dai nipoti, 6 per la precisione: “Ho ottimi rapporti con Federico, il marito di Beatrice e con Adriano, il marito di Gaia: ogni tanto fa la gobba e gli dico “stai dritto!” Andavo d’accordo anche con Michelle”. E proprio a proposito della Hunziker le viene chiesto di commentare la separazione tra la showgirl svizzera e suo figlio Tomaso che è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
La Gavezzini sembra ricordare la Hunziker con affetto e tenerezza: “Mi è spiaciuto, non l’avevo prevista, ma non potevo escludere che accadesse. L’incontro con Michelle è stato tenero: si capiva che non aveva avuto tante cose positive dalla vita. Ho un ricordo di semplicità: prendeva il caffè e sistemava la tazzina sul lavandino. Dopo sei mesi che la conosceva Tomaso mi disse: “Mamma la sposo, è una brava persona“, rivelando di sentirsi ancora con lei e di aver mantenuto quindi rapporti distesi.
Infine, rivela di essere riuscita a superare il terribile dolore per la perdita del marito e del figlio, anche grazie all’amicizia che l’ha legata a Vittorio Feltri: “Mi ha aiutato in quegli anni: mi chiamava di notte e mi trovava in lacrime. Sognavo di andare in barca a vela e di approdare in una spiaggia dove arrivavano Nicola e Francesco. Dicevo: “Non è che ora ve ne andate subito, eh…”. E poi mi svegliavo”.