Talinda, la vedova di Chester Bennington, racconta il terribile dramma della perdita del marito

A distanza di un anno dalla morte di Chester Bennington, la moglie Talinda, in una intervista alla CNN, rivive quei terribili momenti e parla dei segnali preoccupanti, sintomo di un disturbo molto profondo.

Talinda, la vedova di Chester Bennington, racconta il terribile dramma della perdita del marito

Il 20 luglio 2018 sarà un anno dalla morte di Chester Bennington, leader dei Linkin Park, avvenuta nella sua casa di Palos Verdes Estates a Los Angeles. A distanza di un anno, sua moglie Talinda, rivive quei tragici eventi e quel dolore parlando anche di alcuni segnali che avrebbero dovuto preoccuparla. Ecco il suo racconto che cerca di fare luce su quanto successo.

La vedova ha raccontato quei momenti alla CNN, soffermandosi soprattutto sui segnali che avrebbe dovuto cogliere: “Ora sono più istruita a individuare quei segni: lo sconforto, il cambiamento, l’isolamento. I comportamenti del marito erano usuali e quindi non gli ha dato particolarmente peso: “Facevano parte della nostra vita quotidiana. A volte i segnali erano evidenti, altre volte sembrava fosse tutto normale”.

I giorni precedenti al suicidio, nulla, secondo Talinda, faceva pensare che Chester stesse pensando al suicidio, poiché stava bene e il suo suicidio è stato una notizia terribile per la moglie stessa che, ancora oggi, non riesce a capacitarsi di quanto successo. “Non era il momento in cui credevamo potesse succedere, questo ha reso l’accaduto ancor più terrificante. Pensavamo fosse tutto ok”. 

Nei giorni post suicidio, Talinda ha pubblicato sul suo profilo Twitter un video in cui sembrava che Chester stesse apparentemente bene, sembrava sereno e felice, scherzava con uno dei suoi figli con la seguente didascalia: “La depressione appariva così ai nostri occhi. Non aveva volto né umore”.

Ovviamente, il suicidio di Bennington non è stato solo scaturito da un fatto, ma vi sono state una serie di concause che hanno portato alla depressione. Non dimentichiamo che il frontman dei Linkin Park non ha avuto una vita facile: ha subìto abusi sessuali da piccolo, oltre ad essere dipendente da cocaina e metanfetamina. Una vita non semplice che lo ha portato a non farcela più e a suicidarsi, mettendo così fine al suo dolore.

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