Silvio Berlusconi, nel corso di una tappa del suo tour elettorale in Sardegna, ha consegnato all’umanità un ulteriore perla da aggiungere alle precedenti, un ennesima battuta a sfondo sessuale: “È un peccato avere 82 anni, ma mi sento ancora tonico e forte. Prima ne facevo sei per notte, adesso dopo la terza mi addormento”.
A seguire l’ex premier, che si trovava al bar Mariuccia di Pirri, vicino Cagliari, mentre scherzava con i sostenitori stringendoli la mano, ha sentenziato, oramai in preda ad evidente delirio: “Menomale che non mi hanno stretto l’uccello”. Daniela Noli, la candidata alle elezioni suppletive che Berlusconi era andato a sostenere, è parsa visibilmente sbigottita, imbarazzata, per il triste siparietto.
La battuta di Berlusconi giunge pochi giorni dopo l’annuncio della sua futura discesa in campo: il cavaliere, ricandidabile dopo la decisione del Tribunale del Riesame, ha sostenuto di volersi candidare alle elezioni Europee, per ottenere un seggio a Strasburgo nella prossima legislatura.
Nel 2002 le foto di rito al vertice Ue fecero il giro del mondo: il Cavaliere si esibì con il gesto delle corna per far ridere gli astanti; nel 2003, nell’aula del Parlamento Europeo a Strasburgo, Silvio, rivolgendosi al il deputato tedesco Martin Schulz, della Spd, reo di aver criticato duramente il conflitto di interessi italiano e i perenni attacchi ai magistrati, disse: “So che in Italia stanno girando un film sui lager nazisti. La proporrò per il ruolo di Kapò”. Come dimenticare le famose barzellette de l’ex premier, spesso proposte durante occasioni ufficiali, ed i ripetuti gesti gretti nei confronti di Michelle Obama.
Prima di diventare famosi, Paolo Villaggio e Fabrizio De André si esibirono come intrattenitori sulle navi da crociera, insieme a loro, sulla medesima nave, ai piani inferiori, vi era lui, un pianista pieno di capelli che cantava “Come prima, più di prima ti amerò“. Era Silvio Berlusconi. In un’intervista Villaggio ha raccontato che il futuro imprenditore non era un creativo, usava le barzellette per farsi accettare.