La notizia sta rimbalzando come una pallina impazzita in tutto il web e non solo. Dal primo Gennaio 2018 è entrata in vigore la legge, approvata ad Agosto, che introduce sul mercato nuovi sacchetti biodegradabili da far pagare ai consumatori, al pari delle normali buste della spesa: il costo va da 1 a 5 centesimi, a discrezione del negozio nel quale si effettua l’acquisto.
Le polemiche non sono tardate ad arrivare ed è esploso un vero e proprio caso. I consumatori si sono trovati, per la maggior parte d’accordo, nel considerare tale novità un vero e proprio atto di forza verso un popolo già stremato da tasse e instabilità economica. Una voce si alza, però, fuori dal coro ed è quella di Selvaggia Lucarelli.
“Penso che andrò al supermercato, comprerò solo un sacchetto biodegradabile e poi me lo infilerò in testa, in modo da non vedere nulla, per tenerlo lì 24 ore, ovvero il tempo necessario perché si esauriscano le polemiche imbecilli sui 2 centesimi a busta sui social“, questo è quello che si legge sulla sua pagina ufficiale Facebook. Non tutti però si trovano d’accordo con questa sua insofferenza e non tardano ad arrivare i commenti che mettono in evidenza questo disagio: “Non è la questione dei 2 cent cara Selvaggia Lucarelli! Tra un po’ ci fanno pagare anche l’aria che respiriamo! Stiamo scherzando??? È un furto legalizzato! Io pesero’ ogni singolo mandarino e poi vediamo che ridere!!!“.
Ma ecco che la Lucarelli, come in una partita di boxe non rimane all’angolo, ma con una spinta sulle corde ritorna a centro ring e affonda un bel gancio: “Fatevi un anno con partita iva e le questioni di principio sui soldi diventano una cosa seria, altro che buste“.
La questione dei sacchetti biodegradabili a pagamento ha spaccato in due l’opinione pubblica, c’è chi sostiene che sono un vero furto ed altri che, invece, sono del parere che le cose gravi siano altre: la Lucarelli ha detto la sua e, come al solito, ha dato il via ad una catena di discussioni che, malgrado tutto, non cambieranno la sorte dei consumatori.