Diverse esibizioni che hanno avuto luogo sul palco del Festival di Sanremo 2021 hanno profondamente indignato i ferventi cattolici e non solo. In primis quelle di Achille Lauro, che quest’anno non era in gara come lo scorso anno ma è stato ospite d’eccezione di tutte e cinque le serate, fortemente voluto dal direttore artistico della kermesse musicale, Amadeus.
Lauro si è lanciato in interpretazioni quasi teatrali, dall’indubbia forza evocativa, dei suoi pezzi di maggior successo, e nelle rappresentazioni non sono mancati sia omaggi musicali (tra cui quello a Mina, di cui ha ripreso uno dei look più celebri) sia riferimenti alla religione, alla dimensione sacra e nello specifico cattolica. E a tanti credenti questi riferimenti sono parsi al limite della blasfemia, quando non apertamente blasfemi.
Gli esorcisti condannano Achille Lauro e il Festival di Sanremo 2021
Tra le voci di protesta che si sono levate dal mondo cattolico, una delle più forti è stata senza dubbio quella dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, unico ente in materia che è stato ufficialmente riconosciuto dal Vaticano. I componenti dell’associazione, tutti preti specializzati nella liberazione del mondo dal demonio, hanno condannato apertamente il Festival di Sanremo 2021 accusandolo di ostentare un “finto sentimento religioso” mescolandolo all’elemento demoniaco.
Il riferimento ovviamente è ad Achille Lauro e alle sue esibizioni caratterizzate secondo i preti da “travestimenti dissacranti” dove vengono presi in giro, scimmiottandoli, segni sacri della Fede Cattolica quali le spine di Cristo e il suo Sacro Cuore. L’Associazione si è detta sconvolta dal fatto che mentre l’umanità sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia, fatto di dolore, sofferenza e morte onnipresente a causa della pandemia di Covid-19, sul palco dell’Ariston si sia potuto raggiungere un simile livello di “dissacrazione, blasfemia e vilipendio della fede cattolica”.
Parole fortissime, quelle dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, cui fanno eco quelle di numerosi preti e anche di semplici credenti che si sono esposti sui social per protestare contro gli organizzatori del Festival, dai quali però non è giunta alcuna risposta.