Sam Neill di "Jurassic Park" rivela: "Ho un cancro al sangue al terzo stadio"

Sam Neill, il paleontologo Alan Grant di "Jurassic Park", ha rivelato di avere una rara forma di tumore al terzo stadio. Nonostante sia in remissione, dovrà continuare la chemio ogni mese per il resto della vita. Durante la chemio, ha scritto un'autobiografia.

Sam Neill di "Jurassic Park" rivela: "Ho un cancro al sangue al terzo stadio"

Sam Neill ha rivelato per la prima volta di essere in cura per una grave malattia. L’attore 75enne, diventato famoso a livello mondiale negli anni ’90 grazie al suo ruolo del paleontologo Alan Grant nell’altrettanto famosa saga di “Jurassic Park“, ha rivelato nella sua autobiografia “Did I Ever Tell You This?” (“Te l’avevo mai detto?”), in uscita in America la prossima settimana, di avere un tumore.

L’attore ha rivelato di essere stato diagnosticato con un cancro del sangue al terzo stadio, una rara forma di linfoma non Hodgkin, e che nonostante sia in remissione, deve sottoporsi a chemioterapia una volta al mese, probabilmente per il resto della sua vita. La star ha detto in una intervista a The Guardian che è “semplicemente felice di essere vivo“.

La diagnosi è arrivata lo scorso anno, dopo che Sam si è accorto di un rigonfiamento delle ghiandole lo scorso marzo mentre era impegnato nel tour promozionale per il film “Jurassic World Dominion”. “Non posso fingere che l’anno scorso non abbia avuto i suoi momenti bui“, ha detto Sam. “Ma quei momenti bui mettono la luce in netto rilievo, e mi hanno reso grato per ogni giorno e immensamente grato per tutti i miei amici“.

L’attore ha iniziato a scrivere vignette della sua vita mentre si sottoponeva alla chemioterapia. “Mi sono ritrovato senza niente da fare“, ha ricordato. “E sono abituato a lavorare. Amo lavorare. Amo andare a lavorare. Amo stare con le persone ogni giorno e godermi la compagnia umana, l’amicizia e tutte queste cose. E all’improvviso ne sono stato privato. E ho pensato: ‘ Ora cosa farò?’

L’attore spiega di non avere mai avuto intenzione di scrivere un libro, ma continuando a mettere nero su bianco i ricordi, si è reso conto che questo gli dava una ragione per vivere. “Andavo a letto pensando: ‘Questo lo scriverò domani… questo mi divertirà.’ E quindi è stato un vero toccasana, perché non avrei potuto affrontarlo senza qualcosa da fare“, ha aggiunto.

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