Robin Williams, famoso attore e comico statunitense, è nato nel Luglio del 1951 e da poco avrebbe compiuto 73 anni, se non fosse che è andato via anzitempo nell’Agosto del 2014. Sono ormai trascorsi dieci anni da quando l’americano non c’è più e ancora oggi è costantemente ricordato con grande affetto da parte dei suoi fan.
All’epoca fu accertato che egli decise di farla finita. La sua scomparsa generò stupore e molta tristezza non solo nel mondo del cinema. Uno dei principali film dove quelli della mia generazione sicuramente lo ricorderanno è il film Jumanji, pellicola del 1995. Interpretò Alan Parrish da adulto. Alan da piccolo scopre un curioso gioco da tavola e torna a casa impaziente di tirare i dadi.
Usando il gioco viene però risucchiato e lì dentro rimarrà per ben 26 anni, la regola infatti diceva: “nella Giungla dovrai stare finchè un 5 o un 8 non compare”. A distanza di anni il gioco viene scoperto da due bambini, Judy e Peter, che decidono di utilizzarlo e proprio il 5 di Judy (uscito sommando i due dadi) riesce a “liberare” Alan e a farlo tornare nel mondo reale. I due bambini insieme ad Alan e Sarah decidono di concludere la partita per eliminare, una volta per tutte, i molteplici effetti nefasti che il gioco produce nella realtà. Judy – piccola curiosità – da grande in Spiderman sarà Mary Jane Watson (l’attrice infatti è Kirsten Dunst).
Robin Williams lo ricordiamo bene anche nei panni della maldestra e simpatica governante Mrs Doubtfire (Mrs Doubtfire – Mammo per sempre); quello fu un escamotage – travestirsi da donna – utile per riuscire a stare vicino ai propri figli dopo che il personaggio protagonista, a causa della separazione con la moglie, li avrebbe visti molto meno. Grande interpretazione anche in L’attimo Fuggente, dove svolge il ruolo di un atipico professore; il film ebbe un grande successo.
Robin nel 2014 ha lasciato 3 figli: Zachary, Zelda e Cody Alan. Proprio il primo dei tre menzionati ricorda il padre sui social con un post strappalacrime, ribadisce che non c’è un giorno nel quale una persona non gli ricordi come lui nel mondo portasse speranza e gioia; finisce il messaggio dicendo che è veramente orgoglioso di essere suo figlio.