“Tra il silenzio e il tuono” è l’ultima fatica letteraria di Roberto Vecchioni, cantautore e scrittore che non ha bisogno di presentazioni. In un intreccio epistolare tra un ragazzo in crescita e un enigmatico nonno, Vecchioni si lascia scoprire, narrando di sé in un romanzo che colpisce dritto al cuore. Al centro del libro, una riflessione sull’assenza: quella di Arrigo, figlio dell’artista scomparso prematuramente all’età di 36 anni.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Vecchioni si apre riguardo al modo in cui ha scelto di trattare questa perdita nel libro: con metafore evocative che parlano di autovelox, penne conficcate nel cuore e, soprattutto, del dolore riflesso dagli oggetti inanimati in una notte buia, all’interno di un ospedale. “Un sentimento che non passa“, confessa Vecchioni, “il rimorso di aver anteposto la mia vita alla sua. È un senso di colpa che mi accompagnerà per sempre“.
Il cantautore riflette anche sul rapporto tra l’umanità e Dio, un dialogo che definisce una “boutade“. Per Vecchioni, Dio ascolta ma sceglie di non intervenire, rispettando il giuramento di lasciarci liberi. Eppure, la tensione verso il divino rimane palpabile: “La vera preghiera è quella dell’ascolto. Noi siamo qui, umani, piccoli e grandi nelle nostre miserie. È importante ricordare la nostra presenza“.
Nel libro c’è spazio per l’amore, quello con la moglie Daria Colombo, con cui Vecchioni condivide la vita da oltre quarant’anni. Un legame solido e profondo, capace di resistere alle tempeste. “La nostra è una casa forte“, dice Vecchioni, sottolineando come il segreto del loro lungo matrimonio risieda nella capacità di sostenersi a vicenda, soprattutto nei momenti difficili.
“Nei periodi in cui uno di noi è più forte, deve dare ragione all’altro. È una regola a cui ho spesso contravvenuto, ma che mia moglie ha sempre rispettato“, dichiara infine il cantante. “Tra il silenzio e il tuono” si annuncia, quindi, come un’opera intensa e complessa, in cui Vecchioni alterna momenti di profonda introspezione personale a riflessioni sulla perdita, l’amore e il senso della vita.