Renée Zellweger ferita dalle critiche sull’uso eccessivo della chirurgia plastica

Nella lunga intervista concessa al “New York Magazine”, Renée Zellweger, oltre a parlare del suo ritorno al cinema con il biopic su Judy Garland, ha voluto commentare le critiche ricevute sul suo aspetto fisico trasformato dalla chirurgia plastica.

Renée Zellweger ferita dalle critiche sull’uso eccessivo della chirurgia plastica

Da tutti conosciuta come la star di Bridget Jones, Renée Zellweger dopo una lunga pausa è ora pronta per tornare al cinema nei panni di Judy Garland, la celebre attrice e ballerina statunitense morta nel 1969 all’età di 47 anni. Per l’occasione, l’interprete di Betty Love ha voluto rispondere ad una serie di domande poste dal New Tork Magazine.

Tra gli argomenti principali dell’intervista non potevano non figurare le critiche ricevute per l’eccessivo ricorso alla chirurgia plastica. La polemica innescata qualche anno fa, sollevò un polverone mediatico che fece il giro del mondo. Ai tanti che la accusarono di essersi deturpata il volto, l’attrice ha voluto ribadire che l’aspetto fisico rimane una delle caratteristiche fondamentali di ognuno di noi.

Ne consegue che qualsiasi cambiamento non sia mai facile da far accettare, e il più delle volte comporta che sia impossibile trovare un modo con cui difendersi. “C’è un giudizio di valore piazzato su ciascuno di noi” ha chiosato l’attrice che ha da poco compiuto 50 anni e che si è sentita ferita dalle accuse ricevute. “Le critiche? Mi rendevano triste”. Anche perché il ricorso al chirurgo plastico non è stata una mossa ideata per ritrovare successo e notorietà.

Lei che non ha mai sentito la necessità di essere una donna diversa, ha aggiunto di essere “sempre stata una tipa da capelli arruffati e blu jeans. Se ho deciso di cambiare è stata solo una mia scelta. E poi perchè dovevo per forza allinearmi a un modello che non mi rappresentava?”.

Renée Zellweger conclude quindi ricordando che non sopporta di essere continuamente messa sotto esame, anche perché non si deve cambiare solo quando le cose vanno male, così come non è certo necessario essere belli solo ed esclusivamente per gli altri. Il suo concetto di bellezza non ha nulla a che vedere con coloro che cambiano solo per essere accettati dal prossimo. Non a caso ribadisce di piacersi per la sua eccentricità, ma soprattutto per le sue imperfezioni che le permettono di sentirsi sé stessa.

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