Pio e Amedeo rompono il silenzio dopo le ultime critiche: "Non chiediamo scusa"

Con un lungo messaggio pubblicato sui profili social, Pio e Amedeo hanno voluto fare chiarezza dopo le critiche ricevute per il loro monologo dedicato al politically correct.

Pio e Amedeo rompono il silenzio dopo le ultime critiche: "Non chiediamo scusa"

L’ultima puntata di “Felicissima sera“, lo show di Pio e Amedeo andato in onda su Canale 5, sta facendo ancora discutere nonostante siano passati alcuni giorni. Il duo comico infatti si è lasciato andare facendo un discorso dedicato al politically correct e pronunciando tutti i termini proibiti in televisione.

Le critiche nei confronti dei comici sono piovuti soprattutto dal vicepresidente di Arcigay Roma Pietro Turano e Vladimir Luxuria, in cui l’ex parlamentare del Governo Prodi II rivela che un sorriso non è l’arma giusta per poter sconfiggere gli l’omofobia in Italia.

 Pio e Amedeo rompono il silenzio

Dopo alcuni giorni di silenzio Pio e Amedeo rispondono alle critiche: “Qualcuno forse da questo post si aspetta delle scuse e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti”.

Secondo il duo comico molti dei critici stanno semplicemente criticando la solita querelle politica, mentre loro si dichiarano lontani da questo mondo. Secondo loro la politica regala solamente spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliono fare in televisione, cioè la satira.

Successivamente ricordano, a chi li accusa di essere omofobi, che sono andati in Russia a respirare la puzza dell’omofobia: “Insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza, […] siamo stati buttati fuori fisicamente a calci da quel paese dove gruppi di imbecilli adescano ragazzi gay su internet per incontrarli, pestarli e fare un video per postarlo con fierezza sui social”.

Nella parte finale ci tengono a ricordare che le parole hanno la loro importanza, ma non sono nulla rispetto alle intenzioni di una persona. Per Pio e Amedeo infatti si sbaglia anche usando solamente dei termini politicamente corretti, e l’ironia può servire a disinnescare le offese ma non la violenza.

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