Piero Angela non sottovaluta il Coronavirus ma afferma di non averne paura

Il divulgatore scientifico Piero Angela, intervistato dal sito de "La Repubblica", ha parlato del Coronavirus, dichiarando di non averne paura.

Piero Angela non sottovaluta il Coronavirus ma afferma di non averne paura

Piero Angela, divulgatore scientifico e volto Rai dal 1954 conducendo una delle prime edizioni del telegiornale, ha rilasciato un’intervista al sito de “La Repubblica“. Ovviamente quasi tutta la sua conversazione con il giornalista si e concentrata sul caso del Coronavirus e il noto conduttore ha dichiarato di essere abbastanza tranquillo.

Angela afferma che nei suoi 91 anni di vita non ha mai assistito ad una cosa del genere e ha dichiarato che sembra di vivere in un film di fantascienza. Gli italiani, infatti, sembrano molto preoccupati per le conseguenze del Coronavirus e, come stiamo vedendo in questi giorni, le mascherine e l’Amuchina stanno ormai terminando.

Le parole di Piero Angela

Angela si dichiara tranquillo sul Covid-19, ma nonostante questo non vuole sottovalutare il problema: “La cosa personalmente non mi spaventa, non mi fa paura. Anche se penso che sia una cosa seria”. Successivamente aggiunge che alcune decisioni stanno incidendo molto sulla sua vita privata e professionale, rivelando che la chiusura delle scuole piemontesi ha fatto saltare un suo intervento in un’università di Torino.

Nel corso degli anni Piero Angela ha sempre intrapreso numerosi viaggi, come abbiamo potuto vedere nelle sue trasmissioni, e anche con la diffusione del Coronavirus vuole continuare a fare questa vita da viaggiatore. A quanto pare non vuole abbandonare le sue vecchie abitudini, dichiarando di fidarsi ciecamente degli esperti.

Tuttavia, poiché non sottovaluta il problema, dichiara di voler rispettare le ultime norme che stanno circolando: “D’ora in poi lo farò seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie (…) Non posso giudicare se sono misure eccessive o no, mi fido di quello che dicono gli esperti. Penso si debbano rispettare le raccomandazioni (…). Poi forse un giorno, quando sarà finito, diremo col senno del poi: erano eccessive”.

Continua a leggere su Fidelity News