Pierluigi Diaco furibondo: "Io vittima di pregiudizi"

Il popolare autore e conduttore televisivo si è sfogato in un'intervista rilasciata a TV, Sorrisi e Canzoni e, come suo solito, non ha avuto peli sulla lingua.

Pierluigi Diaco furibondo: "Io vittima di pregiudizi"

Intervistato da TV, Sorrisi e Canzoni, Pierluigi Diaco ha detto la sua a proposito della sospensione anticipata per Covid (uno degli addetti ai lavori era risultato positivo al tampone) del suo programma estivo “Io e Te“, in onda tutti i pomeriggi su Rai Uno, e delle numerose critiche degli utenti del web nei suoi confronti.

In primis, Diaco ha commentato con la consueta freddezza le accuse di maleducazione che gli sono state mosse sul web e sui social, soprattutto su Twitter, dove gli hashtag legati al suo brutto carattere sono stati ricondivisi migliaia di volte. Il conduttore, piccato, ha replicato affermando che si trattava invece di pochi tweet montati ad arte, non certo di un plebiscito contro di lui come si è voluto far credere.

Pierluigi Diaco, del resto, ha ammesso di sentirsi un po’ perseguitato. Sempre a Tv, Sorrisi e Canzoni, il presentatore ha dichiarato infatti di essere destinatario di attenzioni mediatiche eccessive e soprattutto sgradite, dal momento che deriverebbero dai pregiudizi di alcuni addetti ai lavori. Tuttavia non ha fatto nomi, limitandosi a sottolineare come non gli viene perdonato il suo essere una persona e un professonita libero, fuori dal comune.

Diaco ha poi ribadito che un milione e mezzo di telespettatori – ovvero quelli l’hanno seguito quotidianamente nell’avventura televisiva estiva di “Io e Te” – non possono competere con quelli che – ribadisce – sono “una ventina di tweet” in tutto. Del resto, un’altra cosa di cui Diaco non fa mistero è che secondo lui non tutti dovrebbero aver diritto di manifestare la propria opinione, soprattutto se non hanno conoscenza né esperienza delle cose che commentano.

Nella fattispecie, secondo il giornalista e autore, chi non fa televisione o non ne ha una conoscenza approfondita – dunque la stragrande maggioranza dei telespettatori – non dovrebbe permettersi di commentare un conduttore o un programma.

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