Paolo Rossi, la casa svaligiata dai ladri mentre la famiglia era al funerale: l’amara sorpresa

Mentre a Vicenza si svolgevano i funerali del campione, nella sua casa di Bucine, in provincia di Arezzo, una banda di ladri trafugava oggetti di valore e cimeli della sua lunga carriera calcistica

Paolo Rossi, la casa svaligiata dai ladri mentre la famiglia era al funerale: l’amara sorpresa

Nessun rispetto non solo per la morte di un Campione che l’Italia intera amava e quasi venerava dopo la stupenda vittoria ai Mondiali di Calcio del 1982, ma neanche per il dolore della famiglia, che in pochissimo tempo si è vista sottrarre l’amore del proprio congiunto. Sì, perché nel giorno dei funerali di Rossi, mentre una folla di gente commossa gli dava addio, alcuni delinquenti gli hanno svaligiato casa.

Approfittando dell’assenza di tutta la famiglia, i ladri sono entrati senza difficoltà a casa di ‘Pablito’, a Bucine, nella campagna toscana in provincia di Arezzo. A darne notizia per prima è stata l’ANSA. Federica Cappelletti, la seconda moglie del campione, stava giusto tornando a casa da Vicenza, città che ha ospitato i funerali di Paolo Rossi, quando le è stata comunicata la notizia.

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Una volta a casa, scortata da carabinieri, ha avuto modo di constatare che l’abitazione era sottosopra: in ogni stanza regnava un grande caos, al punto che inizialmente risultava difficile capire cos’era stato effettivamente trafugato. Di lì a poco è sopraggiunta la polizia scientifica per il sopralluogo di routine.

Subito è parso chiaro che tra le cose rubate ci sono i cimeli, alcuni di enorme valore, che Rossi aveva accumulato nella sua lunga e vincente carriera calcistica. Si tratta per lo più di oggetti che oltre al grande valore economico possiedono anche un ancor più grande valore simbolico e affettivo per la famiglia.

Mentre sono ancora in corso i rilievi da parte della Polizia scientifica per capire cos’altro sia stato rubato (per ora figurano nella lista anche poche centinaia di euro in contanti e un orologio di grande valore), i carabinieri del Comando provinciale di Arezzo, anch’essi sul posto hanno appurato che i ladri sono entrati da una finestra al pianterreno, forzandola con appositi strumenti. Si tratterebbe dunque di una banda esperta e organizzata.

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