Lo scorso Natale, l’acquisto di un pandoro della Balocco aveva un motivo in più: contribuire alla beneficenza grazie a un’iniziativa legata al nome di Chiara Ferragni. La promozione recitava così:”Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino“. Ma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un’indagine nei confronti della Balocco Industria Dolciaria per presunta pubblicità ingannevole legata alla campagna commerciale.
Il pandoro in questione aveva un prezzo di 9,90 euro, leggermente superiore alla media degli altri pandori industriali. Si pensava che tale maggiorazione fosse collegata alla donazione a favore dell’ospedale, almeno così credevano i numerosi consumatori che lo hanno acquistato, anche grazie ai comunicati che sottolineavano il valore dell’iniziativa benefica.
Secondo quanto emerso dall’indagine dell’Antitrust, la società aveva già deciso l’ammontare della donazione all’ospedale torinese, indipendentemente dalla quantità di pandori griffati Ferragni che sarebbero stati venduti. La vendita dei pandori avrebbe dovuto contribuire al sostegno della ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing presso l’Ospedale Regina Margherita di Torino. In seguito alle scoperte fatte, funzionari dell’Antitrust e della Guardia di Finanza hanno effettuato ispezioni presso le sedi della Balocco Industria Dolciaria.
Chiara Ferragni e l’azienda Balocco avevano lanciato un progetto benefico in occasione del Natale. La famosa influencer aveva annunciato su Instagram che insieme a Balocco hanno creato un pandoro in edizione limitata per sostenere la ricerca di nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing presso l’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Il Codacons ha sollevato dubbi sull’operazione commerciale dopo aver presentato una denuncia all’Autorità lo scorso gennaio. L’associazione dei consumatori ha segnalato preoccupazioni sull’utilizzo dei fondi raccolti. L’autorità ha ora accettato la denuncia e avviato un’inchiesta per indagare ulteriormente sui dettagli di questa operazione commerciale. L’inchiesta mira a far luce su criteri poco trasparenti utilizzati nell’offerta pubblica, che potrebbero influenzare le decisioni economiche dei consumatori che hanno scelto di acquistare il prodotto sponsorizzato dalla Ferragni.