Pamela Anderson annuncia di avere sconfitto l’epatite C e si spoglia

Pamela Anderson ha dato la lieta notizia di avere sconfitto l'epatite C. E per festeggiare questo momento la star di Baywatch si spoglia su Instagram ma copre i capezzoli con le mani

Pamela Anderson annuncia di avere sconfitto l’epatite C e si spoglia

Pamela Anderson, l’ex bagnina di Baywatch, a 48 anni continua a spogliarsi e a mostrare un corpo tonico e scattante. Da sempre senza veli ad ogni occasione, l’ex bagnina di Baywatch adesso si spoglia su Instagram per fare un annuncio ai suoi fans, legato alle sue condizioni di salute.

Ecco le parole di Pamela Anderson: “Sono guarita dall’epatite C. Prego per tutti quelli che vivono con l’epatite C, prego affinché possano permettersi le cure. A breve sarà più disponibile, so quanto sia difficile ottenere il trattamento, ora come ora”.

La Anderson aveva annunciato di avere l’epatite C nel 2002, malattia che forse aveva contratto da un ago per tatuaggi che condivideva con l’ex marito Tommy Lee. Dopo diverse cure, la Anderson ne ha iniziata una nuova, con un farmaco di ultima generazione, all’inizio di quest’anno.

E a quanto pare i risultati sono stati positivi. Il farmaco che ha preso l’ex bagnina è approvato dalla FDA per sradicare il virus, tanto che la stessa Pamela allora disse che sarebbe potuta guarire anche entro un mese. In realtà, c’è voluto più di un mese ma la Anderson ce l’ha fatta ed ora sta benissimo e senza l’epatite C.

Per questo l’ex bagnina ha voluto festeggiare la notizia con i suoi followers spogliandosi ma mantenendosi nei limiti permmessi da Instagram. Così la star ha coperto i capezzoli con le sue mani. La star aveva parlato del suo dramma proprio nel mese di agosto e dell’epatite che da 16 anni la ossessionava. Per fortuna il suo fegato non ha subito dei danni e non ha avuto alcun effetto collaterale e adesso si sente davvero di essere rinata.

Ecco cosa ha aggiunto: “Mi ritengo molto fortunata per essere sopravvissuta per 16 anni con l’Epatite C. Sedici anni fa quella diagnosi mi sembrava una condanna a morte. Ha inciso molto sulla mia autostima. Anche se sembro sicura di me, questa malattia è stata come una nube nera sopra di me”.

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