Una ricerca sui capelli della compagna di Hitler ha rivelato che Eva Barun è quasi certamente di razza ebrea, poiché il patrimonio genetico esaminato dai ricercatori è molto vicino agli ebrei askenaziti. La spazzola proviene dalla residenza di Berghof del Fuhrer, dove la donna solitamente risiedeva durante la sua relazione con Hitler nel periodo della seconda guerra mondiale. Ci sono dunque molte probabilità che la spazzola appartenga a Eva Braun, anche se non si può escludere che sia stata utilizzata da altri: ma la scoperta che Eva Braun possa essere di origine ebraica lascia esterrefatti, proprio lei che era stata sposa, anche se per sole 24 ore, dell’uomo che aveva autorizzato lo sterminio di oltre sei milioni di ebrei.
Molto probabilmente neanche la donna conosceva le sue reali origini, e per appurare la veridicità delle informazioni scoperte è stato richiesto ai suoi discendenti di sottoporsi al test del Dna. La proposta non è stata accettata dai dicendenti della Braun, il dubbio dunque rimane. Inoltre, della maggior parte degli ebrei ashzenaki risiedenti in Germania si sono perse le origini, molti di loro si sono convertiti al cattolicesimo già ai primi del XIX secolo, quindi è assolutamente improbabile risalire alle loro origini.
La scoperta dell’origine ebraica di Eva Barun sarà oggetto di una trasmissione del canale inglese Channel4, titolata “The Dna Dead Famous”, condotto da Mark Evans, che si dichiara sconcertato da questa incredibile scoperta. Il dna trovato nei capelli è identico a quello dell’80% degli ebrei askezaniti, se la scoperta corrisponde a verità, lascia molto da pensare sull’eccidio degli ebrei, massacrati a sangue freddo per ordine di un individuo appartenente alla loro stessa razza. Il documentario racconterà la storia della scoperta dei capelli trovati in questa spazzola dall’inizio, da quando il reperto è stato portato negli Stati Uniti per mezzo del capitano Paul Baer. La conferma arriva dal figlio del capitano, Alain, che aggiunge, “il reperto è stato in seguito venduto ad un collezionista verso gli anni ’70.” E’ stato proprio il collezionista a notare i capelli nella spazzola, con i metodi scientifici moderni non è stato difficile risalire al loro patrimonio genetico. Un’amara scoperta, se si tramutasse in verità, sarebbe difficile da accettare, specialmente da coloro che hanno subito violenze e discriminazioni per lungo tempo.