Nina Moric, dopo la disperazione per non aver con sé il figlio a Natale, ha scelto il #crazymarketing, la tecnica di advertising di Giuseppe Polizzi, incentrata nell’inserimento di messaggi subliminali nelle pubblicità. La croata si è presentata su Facebook come testimonial per la campagna del pubblicitario con una foto sicuramente ad effetto: costume intero rosso, posa sexy, cappellino rosso e mannaia insanguinata in mano con cui ha decapitato Babbo Natale.
“Quest’anno Babbo Natale ha avuto qualche problemino. I regali stasera li porta Giuseppe Polizzi, colui che ci mette sempre la faccia. Usa la testa, scegli il #crazymarketing”. Recitava il post che ha accompagnato l’immagine.
Qualche settimana fa Nina Moric aveva affermato che, da qualche tempo, non vive più con suo figlio Carlos, affidato alla madre di Fabrizio Corona, e che lo vede pochissimo. La modella sostiene che, le rare volte che stanno insieme, con loro è presente anche un assistente sociale: una terribile sofferenza, soprattutto adesso che Carlos Corona ha anche gravissimi problemi di salute.
In un messaggio postato sui Instagram ha voluto far comprendere i propri sentimenti: “Ti ho visto oggi come ti vedo tutti i giorni…già, sto parlando di FaceTime, quella tecnologia avanzata che ci da l’opportunità di sentirci vicini. Sei così meraviglioso, perdonami per le lacrime che ho versato mentre ti stavo guardando” ha continuato scrivendo che volevano accontentarla con un educatore sconosciuto per far finta che fosse Natale, che ha preferito rifiutare. “Per di più figlio mio, tua madre visto che non può passare il Natale insieme a te, ha deciso di partire. Non andrò a fare delle vacanze spensierate, tu lo sai. TI AMERÒ per sempre, tua madre“.
Nina Moric sostiene con forza che il figlio le è stato portato via per alcune chiacchere incentrate sulla sua dipendenza da stupefacenti, alcol e che, dopo numerosi test risultati negativi, la situazione non è mutata. Lo sfortunato bimbo, inutile ricordarlo, non ha vicino neppure il padre, Fabrizio Corona, recluso da un anno e quattro mesi nel carcere di San Vittore.