Niccolò Fabi rivela: "Ho trasformato il dolore per la morte di mia figlia in amore"

Il cantante Niccolò Fabi ha perso la figlia Lulù nel luglio del 2010, a causa della meningite. Oggi rivela di aver imparato a trasformare il suo dolore in amore grazie alla sua fondazione, dedicata alla memoria della figlia.

Niccolò Fabi rivela: "Ho trasformato il dolore per la morte di mia figlia in amore"

Il cantante Niccolò Fabi e la sua compagna, Shirin Amini, hanno perso una bambina di 22 mesi a causa di una sepsi meningococcica fulminante. Olivia, Lulù per i suoi genitori, morì il 3 luglio del 2010. Il cantante romano diede il terribile annuncio sulla sua pagina Facebook, citando le parole della canzone “Attesa e inaspettata“, tratta dal suo album “Solo un uomo” del 2009.

Quell’esperienza drammatica e terribile ha segnato fortemente la vita di Fabi e della sua compagna, come purtroppo succede inevitabilmente ad ogni genitore che deve affrontare la perdita di un figlio. Certo si tratta di un dolore fortissimo ed incancellabile che purtroppo non tutti riescono a superare o perlomeno a conviverci quotidianamente, ma a volte è necessario cercare e riuscire a trovare dei modi per poter andare avanti con la propria vita. E questo è proprio quello che hanno fatto Niccolò Fabi e Shirin Amini.

La coppia infatti è riuscita a trovare la forza per andare avanti e nel 2012 i due hanno avuto un altro bambino, Kim. Non solo, la coppia, che però di recente si è separata, si è anche messa al servizio degli altri creando una fondazione, Parole di Lulù, che è nata poco tempo dopo un concerto benefico che portava lo stesso nome e che il cantante organizzò poco dopo la morte della figlia. Dal momento della sua fondazione, l’associazione è sempre stata molto attiva socialmente abbracciando diverse cause e realizzando molti progetti e in pochi anni, 8 per l’esattezza, la fondazione ha raggiunto 250mila euro di donazioni.

Il prossimo 1 settembre si svolgerà la festa annuale per l’anniversario della fondazione. Quest’anno la festa si svolgerà a Catania e raccoglierà fondi per l’associazione Talità Kum.

Niccolò Fabi ha parlato al Corriere di tutti gli obiettivi che la fondazione ha raggiunto nel corso degli 8 anni di lavoro e ha spiegato anche i motivi per i quali tiene molto alla sua associazione, dichiarando che proprio attraverso la fondazione è riuscito a trasformare il dolore per la perdita della figlia in amore per i più fragili.

Le sue parole sono state: “Il motivo per cui continua Parole di Lulù non è continuare ad avere un rapporto con qualcuno che non c’è più. Eventualmente è rimanere attaccati a quello che noi abbiamo imparato grazie all’esistenza di qualcuno, ci permette di concretizzare qualcosa. (…). Quindi non riesco a vedere una fine di qualcosa come qualcosa di negativo, che toglie dignità: non considero neanche il fatto che io e Shirin ci siamo lasciati come un fallimento, anzi a maggior ragione Parole di Lulù ha un ulteriore significato, in virtù di questo. Parole di Lulù è un sentimento, e quel sentimento per fortuna non è che si esaurisce“.

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