Niccolò Bettarini parla della sua aggressione e svela: “Volevano uccidermi ma li perdono”

Niccolò Bettarini ha rilasciato una lunga intervista al settimanale "Chi" dove ha ripercorso i terribili momenti della sua aggressione. Il giovane ha altresì svelato di aver provato molta rabbia in questi mesi ma anche molta preoccupazione per i suoi genitori.

Niccolò Bettarini parla della sua aggressione e svela: “Volevano uccidermi ma li perdono”

Niccolò Bettarini, dopo aver subito lo scorso luglio una violenta aggressione che gli ha procurato delle lesioni molto importanti, è ritornato a parlare di quanto accaduto visto che solamente pochi giorni fa è arrivata la sentenza di condanna per i suoi aggressori. Con una lunga intervista al settimanale Chi di Alfonso Signorini, il figlio di Simona e Stefano ha voluto ripercorrere quei terribili momenti.

“A causa dell’adrenalina non sentivo dolore. Poi mi sono ritrovato in ambulanza e solo in quel momento ho capito che mi avevano aggredito con un coltello. Una costola ha fermato la lama, altrimenti mi avrebbero bucato un polmone. Poi un nervo del braccio è stato lesionato e ancora oggi ho problemi. Dio e i medici dell’ospedale Niguarda mi hanno salvato per miracolo” ha infatti raccontato Niccolò.

Il ragazzo ha deciso di partecipare a tutte le udienze perchè incrociando lo sguardo dei suoi aggressori voleva vedere in loro una parvenza di pentimento ma purtroppo non è accaduto. Lo stesso ha anche dichiarato di aver provato un’emozione negativa e positiva clamorosa dal momento che dopo averlo colpito, avergli fatto del male ad un certo punto sembravo lui stesso il carnefice.

“Mi hanno gettato fango addosso. Non è stato facile. Ma la giustizia ha fatto giustizia. Ho capito una cosa: non si deve mai spegnere la fiducia. Mi ha fatto star male vedere soffrire la mia famiglia a causa mia” ha infatti chiosato Niccolò che però ha deciso di rinunciare al risarcimento e di essere stato molto in pensiero per i suoi genitori che, in tutto questo, non lo hanno lasciato solo un attimo.

Il ragazzo ha altresì confessato di essersi sentito pieno di rabbia ma anche in colpa nonostante non avesse fatto nulla di male. Sicuramente i suoi aggressori lo hanno intercettato e forse pedinato per poi aggredirlo. In questi mesi, Niccolò ha avuto anche scatti di rabbia contro chi gli è sempre stato vicino e per questo si sente in dovere di chiedere scusa a tutti.

Purtroppo in una notte il suo mondo e la sua vita sono cambiati per sempre e saranno proprio quelle cicatrici, che nessuno potrà mai cancellare, a ricordarglielo ogni giorno “Né dalla mia pelle, né dalla mia testa” ha concluso infatti Niccolò.

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