Morte Davide Astori, la compagna Francesca Fioretti: "Ora è il momento della verità"

Dopo la morte del calciatore della Fiorentina, padre di sua figlia Vittoria, Francesca Fioretti ha parlato per la prima volta del processo che indaga le cause della morte

Morte Davide Astori, la compagna Francesca Fioretti: "Ora è il momento della verità"

Era una soleggiata domenica di quasi due anni e mezzo fa quando il Campionato si fermò per la morte di Davide Astori, uno dei suoi protagonisti più famosi e amati, non solo per le doti da campione, ma anche per quelle di uomo tutto d’un pezzo, gentile e sensibile come raramente si immagina che un calciatore possa essere. A restituirci questo ritratto di lui sono stati i compagni di squadra, gli amici, i colleghi e chiunque lo avesse conosciuto anche solo per qualche ora.

Ma soprattutto, a parlarci del Davide “uomo” e non solo del calciatore è stata la sua compagna, la show-girl ed ex gieffina Francesca Fioretti, che con Astori aveva trovato l’amore vero, l’uomo con cui costruire una famiglia. Solo due anni prima, la coppia aveva avuto la prima figlia, Vittoria, che purtroppo non avrà alcun ricordo del padre, essendo ancora troppo piccola quando lui è morto.

Davvero la morte di Davide Astori era inevitabile? Parla Francesca Fioretti

Resta il mistero sulle cause del decesso. Si è parlato di un malore e del fatto che quella notte Davide Astori dormisse da solo, così nessuno dei suoi compagni potè accorgersene e prestare tempestivamente aiuto. Lo trovarono morto al mattino, quando tutti i calciatori della Fiorentina si trovavano nella hall dell’alberto in attesa di raggiungere lo stadio per la trasferta con il Parma, e inspiegabilmente mancava proprio il capitano Astori.

Le indagini e il processo per far luce sulla malattia congenita del campione sono tutt’ora in corso, e per la prima volta ne ha parlato anche la vedova di Astori, Francesca Fioretti. La donna non si era mai espressa prima, aveva preferito stare a guardare e sperare che venisse fatta giustizia. Soprattutto sperare di sapere finalmente se il compagno poteva essere salvato, se la sua patologia era davvero così invisibile o se invece poteva essere individuata e tenuta sotto controllo.

In questi giorni sulla stampa si sono diffuse notizie relative al processo in corso ed è emerso che secondo la Procura la patologia del calciatore era difficilmente intercettabile dall’unico imputato, il dottor Giorgio Galanti, ex direttore della medicina sportiva di Careggi. Si lascia intendere dunque che morte non era evitabile e se ciò venisse confermato, il medico – che e accusato di omicidio colposo e ha scelto il rito abbreviato – potrebbe essere assolto. 

Ma la Fioretti non ci sta e afferma che si tratta di un’interpretazione “parziale e provvisoria della perizia”, che non avrebbe dovuto essere divulgata. “Ho sempre confidato che l’onestà e la pulizia che Davide ha dimostrato fuori e dentro il campo avrebbero portato a risposte altrettanto oneste e pulite” sono state le parole della donna. “È ancora così, ho ancora fiducia che accada. Leggo in queste ore notizie che non sarebbero dovute essere divulgate” ha concluso, affermando che sarà presente alla prossima udienza.

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