Michael Jackson: ora anche la sua scuola elementare ha intenzione di rinnegarlo

Dopo le gravi accuse di molestie emerse con il documentario “Leaving Neverland”, la scuola elementare di Los Angeles frequentata dal cantante nel 1969 ha fatto sapere di voler rimuovere il suo nome dall’auditorium che gli era stato dedicato.

Michael Jackson: ora anche la sua scuola elementare ha intenzione di rinnegarlo

Sin dalla sua prima apparizione, il documentario Leaving Neverland ha creato una profonda frattura nell’opinione pubblica americana. Le accuse di pedofilia mosse contro Michael Jackson hanno sollevato un’ondata di indignazione che ha innescato uno acceso scontro tra colpevolisti ed innocentisti.

Dal dibattito che ne è scaturito, c’è stato anche chi ha voluto rimettere in discussione la memoria di un artista scomparso da quasi 10 anni. Alcune emittenti radiofoniche hanno deciso di cancellare dalla loro programmazione le hit del Re del Pop, dando vita ad una acerrima censura che per molti punti di vista sconfina in una sorta di damnatio memoriae in chiave moderna.

Tra tutti coloro che hanno puntato il dito contro il cantante di The Way You Make Me Feel, troviamo anche la scuola elementare di Los Angeles da lui frequentata nel lontano 1969. Di fatto la permanenza di Jacko fu qui molto breve, in quanto nel giro di poco tempo arrivò ad affermarsi con i primi grandi successi dei Jackson 5.

Stando però a quanto emerso in questi ultimi giorni, il contenuto del documentario avrebbe profondamente colpito sia il corpo docenti che i genitori, intenzionati a rinominare l’auditorium che era stato dedicato alla grande star. La decisione che sarà messa ai voti, è stata sostenuta dal preside, che si è però detto favorevole ad aprire un dibattito sul tema. Come da lui comunicato ai media, “seguendo le osservazioni di alcuni genitori e membri dello staff scolastico sull’attuale nome del nostro auditorium, abbiamo dato l’opportunità ai parenti e ai dipendenti di decidere sul problema”.

Alla sola notizia, alcuni genitori hanno fatto sapere che si batteranno per chiedere di cambiare il nome, mentre altri si sono dimostrati più garantisti, sostenendo di non essere propensi ad appoggiare l’iniziativa. La disputa è pertanto aperta: a chi afferma che il documentario ha fornito un quadro più che esaustivo delle malefatte del cantante, ha fatto da contraltare chi ha ribadito che negli Stati Uniti ci sarebbero altri personaggi che pur avendo fatto di peggio, continuano a sfoggiare il loro nome su alcuni degli edifici del Paese.

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