Sono passati quasi 12 anni da uno dei casi di cronaca tristemente più celebre della storia recente italiana. Nel novembre del 2010 si denunciava la scompara della povera Yara Gambirasio, poi ritrovata morta in un campo a circa 10 km da Brembate. Nel 2018 il relativo procedimento giudiziario ha sancito la condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti, un muratore di Mapello incensurato.
A distanza di tutti questi anni, non solo il colpevole dell’omicidio della 13enn continua ancora a dichiararsi innocente, ma passa al contrattacco denunciando quelle che sarebbero state gravi inadempienze processuali. Massimo Bossetti ha scritto una lettera dal carcere che sta facendo molto discutere: ecco cosa ha detto.
La verità di Bossetti
L’ex muratore 53enne ha scritto di suo pugno una missiva indirizzata al programma tv Iceberg in onda su Telelombardia, dove stasera sarà letta per la prima volta in diretta. Si tratta di un duro sfogo di Bossetti, che accusa con fermezza chi era preposto ad assicurare la corretta conservazione di tutti i reperti, a suo avviso fondamentali per dimostrare la propria estraneità al caso.
“Chi doveva garantire l’efficacia, l’integrità e l’idoneità di tutti i reperti? Bossetti o qualcun altro? Sarebbe, ben più utile che ora tutti si facessero una minima riflessione di come si continui nel volermi additare ed evidenziare attraverso i media, per un reato terribile, atroce e vergognoso che non ho commesso!”, tuona così Massimo Bossetti dal carcere di Bollate, dove si trova per scontare la pena dell’ergastolo per l’accusa di omicidio in seguito ad un’aggressione sessuale.
Per il 53enne la verità della sua innocenza è stata insabbiata, e si ritrova ora a fare i conti con un dolore insopportabile: “Spesso mi domando qual è o quale sia il limite della sopportazione per un cuore già fin troppo stremato dalle durissime faticose, tortuose battaglie… La mia rabbia si cela dietro ad una verità insabbiata, da anni deteriorata!!! Grazie a coloro che mi hanno rovinato la vita e verso chi ad oggi ha concesso tutto questo assurdo, vergognoso scandalo”. Si tratta di accuse molto pesanti, che fanno ben intendere lo stato d’animo di un uomo che continua a dichiararsi innocente anche dopo i 3 gradi di giudizio.