Marco Carta, vigilante in borghese smentisce le sue dichiarazioni sul furto delle magliette

Marco Carta, finito nell'occhio del ciclone per il furto di alcune magliette avvenuto alla Rinascente di Milano, si è dichiarato innocente. Un vigilante in borghese, però, avrebbe smentito le sue dichiarazioni.

Marco Carta, vigilante in borghese smentisce le sue dichiarazioni sul furto delle magliette

La vicenda riguardante il cantante sardo vincitore di “Amici” nel 2008, Marco Carta, si sta arricchendo giorno dopo giorno di nuovi ed interessanti particolari. Il cantante, che venerdì in tarda serata è stato fermato alla Rinascente di Milano mentre portava con sè ben sei magliette del valore totale di 1200 euro, si è immediatamente dichiarato innocente ed infatti non si è sottratto alle forze dell’ordine.

In compagnia della sua amica Fabiana Muscas, Marco, è stato immediatamente accerchiato dai suoi numerosi fan che, dopo averlo riconosciuto, non hanno perso tempo per fare un selfie o una foto, senza immaginare che invece si trattava dell’arresto del loro beniamino. Gli uomini del nucleo Reati Predatori hanno infatti avuto qualche difficoltà dal momento che attorno al vincitore di “Amici” si era creata una folla di giovani, mentre il loro dovere riguardava portarlo nuovamente all’interno del negozio per controllare le buste con gli acquisti.

Da quanto riportato sul Messaggero, lo stesso Marco Carta, al rinvenimento delle sei magliette e del cacciavite che sarebbe servito per staccare l’anti-taccheggio, avrebbe incolpato immediatamente la sua accompagnatrice dichiarando: “È stata lei, è tutto nella sua borsa. Io non ho fatto nulla, non ho rubato”. Questa versione è stata confermata dal cantante stesso durante il processo in direttissima in aula, ma a smentire le parole di Carta ci sarebbe un vigilante in borghese.

Secondo l’addetto alla sicurezza, che ha seguito i due all’interno del negozio, la dinamica non si sarebbe svolta come raccontato dal cantante, ma in maniera del tutto diversa. L’uomo infatti ha dichiarato: “Lui entra nel camerino al terzo piano, lei resta fuori e gli passa una maglia alla volta, poi la borsa. Quando Carta esce non ha più le maglie in mano“, rivelando altresì che gli anti- taccheggi sarebbero stati tolti nel bagno, dal quale il cantante avrebbe fatto un vero e proprio andirivieni.

Marco Carta sarà processato il 20 settembre e a lui non è stato convalidato il fermo subito dopo l’arresto solamente perchè esiste la sentenza della Cassazione del 2016. Tale sentenza riguarda la detenzione della refurtiva che infatti Marco non aveva con sé quando è stato fermato all’uscita del negozio.

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