Maradona, parla il nipote del boss Giuliano: "Le serate con il clan tra cocaina e pallone"

Luigi Giuliano, nipote dell'omonimo boss di camorra, ha ricordato le serate passate in compagnia del clan e di Diego Armando Maradona, considerato un amico di famiglia.

Maradona, parla il nipote del boss Giuliano: "Le serate con il clan tra cocaina e pallone"

Luigi Giuliano porta un cognome tristemente famoso in Campania poiché appartenente a una delle più potenti e pericolose famiglie della camorra. Nipote del boss Luigi e dei suoi fratelli Carmine e Raffaele, figlio di Nunzio, Luigi Giuliano attualmente vive a Reggio Emilia, dove si è rifatto una vita dopo aver pagato il suo debito sulla giustizia. Ma in questi giorni è tornato a parlare e lo ha fatto per ricordare Diego Armando Maradona in occasione della sua scomparsa.

Un ricordo, quello di Maradona, molto caro alla famiglia camorristica dei Giuliano, di cui il calciatore era amico intimo. Praticamente uno di famiglia, come conferma Luigi, che all’epoca era un ragazzino – aveva poco più di quindici anni – nonostante fosse già pienamente impegnato negli affari di camorra e girasse per Napoli armato fino ai denti. Per sua stessa ammissione era un gradasso, ma quando incontrava Maradona restava anche lui senza parole.

Maradona nel ricordo di Luigi Giuliano, nipote del boss della camorra 

Ai tempi in cui giocava nel Napoli, infatti, Luigi vedeva spesso Diego Armando nella casa di famiglia di suo zio nel quartiere centralissimo di Forcella, vero e proprio quartier generale per i Giuliano. Il calciatore argentino andava lì a trovare i suoi zii e rideva, scherzava un po’ con tutti. Suo zio lo abbracciava continuamente, era quasi in estasi davanti a lui. A quegli incontri, che spesso si tramutavano in veri e propri festini, Maradona era la star indiscussa.

Ovviamente girava molto alcol – quasi prevalentemente champagne, che ravvivava l’atmosfera – e anche tanta droga, cocaina consumata in quantità. Eppure, afferma Luigi Giuliano, l’argentino non andava lì per la droga bensì per divertirsi, per stare tra amici. Palleggiava, parlava con tutti, era l’ospite d’onore in ogni occasione in cui gli veniva richiesto e partecipò addirittura a un matrimonio e a diverse comunioni e feste di famiglia.

E a chi storce il naso di fronte alle frequentazioni camorristiche di Maradona, che erano tristemente note anche i tempi, Luigi Giuliano risponde che la frequentazione della sua famiglia non aveva nulla a che fare con gli affari di mafia in sé. “Io credo che non si fosse assolutamente domandato se fosse giusto o meno andare da un camorrista, da un latitante”, ha dichiarato. “Lui era così, era uno che non si negava a nessuno. E quella era una festa con delle persone che lo adoravano”, ha concluso l’uomo.

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