Siamo a X Factor Italia, eppure non sembra. Le musiche e i testi sono stranieri: Prince, Elton John, Madonna, Tracy Chapman, Rihanna, Bruno Mars. Sul palco ci sono: Noiserz, Heron Temple, i Maneskin. In tutte le audizioni gli aspiranti artisti cercano ispirazione nel repertorio straniero mai in quello di casa. E scelgono la lingua inglese anche per gli inediti.
Ma, secondo Mara Maionchi, produttrice discografica, la musica cambierà. La musica è schiacciata dalla globalizzazione è tempo di reagire in qualche modo, soprattutto, afferma il giudice del talent show, per quanto riguarda la creazione. Un testo scritto in inglese “non mi sembra equo, noi non siamo inglesi“. Qualsiasi traduzione, dall’inglese all’italiano e viceversa, resta sempre una traduzione. Continua la Maionchi osservando che “L’inglese è più semplice perché è più ritmico e aiuta nella stesura, però i modi di dire sono diversi, per esempio loro esprimono un concetto in due parole, a noi ne servono un po’ di più”. È una questione culturale, ancora i tempi non sono maturi per scrivere e produrre in una lingua diversa da quella d’origine.
Tra i cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo giovanile c’è quello dell’approccio alla musica. Le case discografiche hanno dovuto mettere in conto il web, i social e lo streaming. Secondo la Maionchi, questi cambiamenti sono naturali, sta succedendo esattamente quello che è successo quando oltre a Raiuno hanno cominciato ad attivarsi altri canali.
Le donne fanno fatica a scalare le classifiche della musica, forse ciò è dovuto al fatto che gli uomini non solo hanno iniziato prima, ma hanno anche avuto più attenzioni, perciò per loro tutto è stato più facile. Ma, la produttrice discografica, continua la sua riflessione osservando che oggi “ci sono tante donne interessanti nel panorama musicale. Donne che hanno una personalità quasi simile a quella di un uomo perché si sono liberate da lacci e lacciuoli. Dunque anche le classifiche se ne accorgeranno“.
All’osservazione se mancano in Italia cantanti ventenni, la Maionchi risponde che i periodi di stasi sono normali, ma sa trovare anche un nome: “Francesca Michielin però è brava, anche se nella scrittura può ancora crescere“. Ciò che conta, comunque, non è il sesso, ma la canzone, il testo: “Sottovalutiamo sempre gli autori, invece sono fondamentali”. E nomina lo sconosciuto Bigazzi che ha prodotto un’enorme quantità di successi e Pintucci, forza motrice di tanti artisti, compreso Renato Zero.
Ascoltando Britney, una concorrente sedicenne che ha raccontato la sua storia di vittima di bullismo, durante le audizioni la Maionchi si è commossa. Racconta che quella ragazzina le ha trasmesso tanta tristezza, è riuscita a farle percepire una enorme sofferenza nel suo canto, come un grido di aiuto. A livello artistico è ancora fragile, sicuramente il desiderio di comunicare in lei è molto forte.
L’italiano tornerà insieme all’inglese, forse anche all’inglese pop, ossia popolare purché le canzoni siano belle e ben interpretate, lo assicura la Maionchi, giudice di X Factor Italia.