A distanza di poco più di un mese dal ricovero per overdose di Demi Lovato, a parlare ai microfoni di TMZ è stato Brandon Johnson, lo spacciatore che ha fornito le sostanze stupefacenti alla cantante. Come in molti ricorderanno, verso la fine di luglio la popstar era stata portata in ospedale per sospetta overdose da eroina.
Per la 25enne che sta dominando le classifiche con “Solo”, non si è però trattato del primo episodio di abuso da alcol e droghe. Già in passato non aveva nascosto la sua tossicodipendenza e i suoi ricorrenti pensieri suicidi. A più riprese aveva dovuto affrontare dei periodi di riabilitazione, tutti buoni propositi che non le hanno però permesso di uscire definitivamente dal tunnel delle dipendenze.
Ad ogni modo, l’ultimo caso di luglio ha inevitabilmente messo in allarme i suoi numerosi fan. La star può infatti vantare quasi 70 milioni di follower su Instagram, 56 milioni su Twitter e 37 milioni su Facebook. Con il ricovero le notizie sono filtrate con il contagocce, ma ora a svelare qualche dettaglio su quanto accaduto è stato il suo spacciatore, intervistato per l’occasione da TMZ.
Come da lui raccontato, “era perfettamente a conoscenza di cosa stava prendendo. Le avevo spiegato che quelli non erano farmaci, ma pillole molto più forti. Lo aveva capito benissimo”. Uno come lui che ha alle spalle diversi precedenti penali, proprio non ci sta a passare alla storia come colui che stava per mettere ko una star come la Lovato. “Quanto accaduto è stato un caso sfortunato, ma è assolutamente ridicolo che qualcuno avanzi l’ipotesi che io avessi qualche idea sbagliata”.
Così, dopo aver fatto presente che era ben cosciente di cosa stava assumendo, l’uomo non ancora incriminato per il caso Lovato ha voluto considerare quanto accaduto come un campanello d’allarme per entrambi. Come da lui stesso riconosciuto, una simile circostanza “apre gli occhi sui pericoli di queste droghe. Nelle mani sbagliate e con l’uso sbagliato, possono essere dannose. Non sto cercando di danneggiare la mia amica, è davvero una mia buona amica”.