Lino e Rosanna Banfi rispondono ad Al Bano: "Da noi nessun problema nel trovare dipendenti"

È arrivata ferma e decisa la risposta di altri personaggi noti che hanno deciso di diventare imprenditori. Stiamo parlando di Lino Banfi e sua figlia Rosanna che dal 2017 gestiscono un ristorante di cucina tipica pugliese a Roma.

Lino e Rosanna Banfi rispondono ad Al Bano: "Da noi nessun problema nel trovare dipendenti"

Dopo la triste e opinabile uscita di Al Bano che si lamenta del fatto che i giovani non vogliono lavorare presso le sue aziende agricole in Puglia, la risposta arriva da un altro pugliese Doc, anzi due, Lino e Rosanna Banfi.

Mentre Al Bano si rifiuta di reperire dipendenti rivolgendosi al Centro per l’Impiego, come richiede il sistema italiano, e propone invece l’introduzione del “sistema tedesco” dell’apprendistato a 12 anni (del quale evidentemente non conosce il corretto funzionamento) inveendo contro il Reddito di Cittadinanza, (che a detta sua sarebbe il motivo per cui nessuno vuole lavorare per lui), Lino e Rosanna Banfi prontamente lo smentiscono.

Dal 2017, Lino e Rosanna Banfi gestiscono l'”Orecchietteria Banfi” e in veste di imprenditori, ci spiegano in termini molto chiari di non avere mai avuto alcun problema a trovare personale.

Il mistero è presto svelato: offrire contratti regolari e ambiente lavorativo sereno

Il ristorante si trova nel quartiere Prati a Roma e a detta di Rosanna, il mistero apparentemente celato ad Al bano e ad altri personaggi come lui, sarebbe presto svelato: per trovare dipendenti, infatti, sarebbe sufficiente offrire sicurezza ai lavoratori, sia sotto forma di regolare contratto, sia di possibilità di operare in un ambiente sereno (e aggiungiamo noi, non da piantagione di cotone).

E’ interessante sapere che presso l’Orecchietteria Banfi lavorano gli stessi dipendenti da ormai 5 anni, ovvero sin dall’anno della prima apertura e che sono stati recentemente assunti dei nuovi collaboratori: non è la Germania, ma l’imprenditore onesto ad offrire la vera soluzione a chi preferirebbe restare nel suo Paese piuttosto che emigrare altrove.

Lino e Rosanna non fanno alcun accenno al RdC, forse consapevoli che un lavoratore non rinuncerebbe mai a un lavoro onestamente e correttamente retribuito in base alle ore lavorate, in cambio di 500 € sufficienti a malapena per pagare le bollette.

Felicità, ma neanche tanto

Mentre gli imprenditori pugliesi rispondono velatamente alla stoccata dell’interprete di Felicità, le proteste contro quest’ultimo, che proprone l’apprendistato per i dodicenni “come avviene in Germania” (dove per altro il lavoro nero è severamente punito), arrivano anche associazioni studentesche pugliesi, che giudicano “inopportune” questo tipo di proposte.

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